Da ottobre ad oggi (e non sembra esserci alcuna fase di stop per il momento) circa 10 milioni di italiani sono stati colpiti dall’influenza. I sintomi classici sono sempre gli stessi: febbre, raffreddore, mal di gola, dolori muscolari ed alle articolazioni, mal di testa, inappetenza, difficoltà a smaltire il senso di spossatezza. A questi sintomi possono aggiungersi anche dolori intestinali e congiuntivite. La maggiore virulenza dell’influenza ‘edizione 2023’ è dovuta alla circolazione di virus più aggressivi del solito ma anche alla risposta individuale del nostro organismo. Gli infettivologi sono unanimi nell’affermare che dopo due anni di pandemia caratterizzati dall’uso quasi costante della mascherina, questa campana protettiva abbia fatto addormentare un po’ la nostra memoria immunitaria, ossia la capacità del nostro corpo di rispondere in maniera pronta ad infezioni già sperimentate. I medici invece sottolineano come l’uso degli antibiotici combatte i batteri e non i virus. E quindi se l’influenza non ha complicanze particolari (tosse catarrosa o ripresa repentina della febbre dopo una fase da sfebbrati) l’antibiotico non deve essere preso. E’ preferibile comunque rivolgersi in ogni caso al proprio medico di famiglia per valutare l’opzione migliore. Fra malattia e convalescenza passano sempre 7-10 giorni. Gli esperti consigliano di non affrettare in alcun modo il ritorno alle attività ordinarie, di bere molto, mangiare cibi liquidi, stare al caldo. In Italia, come già sottolineato, da ottobre si sono ammalati di influenza in 10 milioni. Ad ammalarsi maggiormente sono stati i bambini. Navigazione articoli Covid in Sicilia, contagi ancora in calo (-11,76%) e ospedalizzazioni in diminuzione Domani, 9 marzo, Giornata mondiale del rene: ad Avola “Porte aperte in Nefrologia“