È emergenza rifiuti in Sicilia, e il presidente della Regione, Renato Schifani vuole i poteri speciali dal governo per realizzare due termovalorizzatori. In Sicilia c’è un paradosso: aumentano i tassi di raccolta differenziata, ma non diminuiscono i livelli di rifiuti indifferenziati conferiti nelle discariche dell’Isola. Tra l’altro i dirigenti del dipartimento Acqua e Rifiuti alla Regione si è scoperto che non hanno aggiornato il piano rifiuti, facendo perdere i premi di risultato ai 500 dipendenti. L’Oiv (Organismo indipendente di valutazione della Regione) ha infatti valutato negativamente le performance del 2021, depennando le premialità. La valutazione negativa ruota tutta intorno al mancato raggiungimento di un obiettivo: l’aggiornamento del piano rifiuti. Ieri, il presidente della Regione e l’Assessore all’energia della Regione Siciliana, Giovanni Di Mauro sono volati a Roma per chiedere al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, poteri speciali per realizzare i due termovalorizzatori a Palermo e Catania. Sul tema dei rifiuti interviene anche il nuovo presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta: “I Comuni stanno facendo uno sforzo immane rispetto a quella che è la crescita della differenziata. Ma il paradosso che sta avvenendo in Sicilia è che sta crescendo la differenziata, ma aumentano i costi delle tasse per cittadini e imprese. Su questo stiamo provando a impostare con la Regione un rapporto di collaborazione. Ho fatto degli incontri con tutti i presidenti delle Società di Regolamentazione della Raccolta dei Rifiuti, provando a pianificare una sola voce da proporre alla Regione e creare le condizioni per far sì che si possa coinvolgere il ministero dell’Ambiente”. “Gli inceneritori/termovalorizzatori non sono la soluzione alla pessima gestione e raccolta dei rifiuti urbani di Palermo, allo spazzamento e alle discariche disseminate ovunque di rifiuti ingombranti e RAEE; inoltre, non riducono i costi del servizio. Incenerire, peraltro, è un disincentivo alla raccolta differenziata ancora ferma al palo nel capoluogo siciliano con percentuali sotto il 20. Chi sostiene questo o non conosce la normativa di settore e l’aspetto impiantistico (solo i rifiuti residuali non differenziabili possono essere conferiti in un eventuale termovalorizzatore con produzione di nuovi rifiuti speciali pericolosi da dovere poi gestire quali le ceneri) oppure vuole prendere in giro i palermitani”. Lo dichiara Antonino Randazzo, consigliere comunale e capogruppo M5S. Con i poteri speciali Schifani mira a ridurre i tempi tecnici per l’iter burocratico dei termovalorizzatori, con i bandi già dopo l’estate. Prima ci sarà una manifestazione di interesse, poi i bandi veri e propri. Se tutto va bene, ci vorranno almeno tre anni. Navigazione articoli Buccheri, il presidente del consiglio comunale Garfì si ricandiderà a sostegno del sindaco uscente Alessandro Caiazzo (VIDEO) Democrazia partecipata, “Sanzionati oltre 150 Comuni siciliani“. Lo segnala “Spendiamoli insieme“