“In Sicilia si continua a registrare una riduzione dei servizi sanitari, un allungamento delle liste d’attesa e la chiusura di alcuni reparti in taluni ospedali con la dislocazione presso altri, e se ciò non bastasse si rischia pure di perdere 800 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza“. Questo è l’allarme lanciato dal Codacons, che spiega come l’Isola sia in fortissimo ritardo nei progetti volti a realizzare le nuove strutture sanitarie: 156 case di comunità, 43 ospedali di comunità e 49 centrali operative. “Inoltre – continua il Codacons – poiché tutto andrebbe completato entro il 2026, a causa dei rincari dovuti alla guerra in Ucraina ed all’aumento dei costi dell’energia, i fondi potrebbero essere insufficienti, in quanto i costi potrebbero lievitare notevolmente. In questo modo la Sicilia non centrerà gli obiettivi del PNRR salute, con particolare riferimento all’edilizia sanitaria degli ospedali e case di comunità“. Il Codacons chiede, quindi, al Ministro Schillaci di intervenire, commissariando la sanità nell’isola, ed al Presidente Schifani di specificare quali sono i progetti esecutivi approvati dalle stazioni appaltanti e le tempistiche necessarie alla cantierizzazione degli interventi a valere sulle risorse PNRR per la sanità siciliana. “Il ritardo, della Regione Siciliana, d’altra parte -conclude il Codacons – rischia di provocare ulteriori danni ai siciliani, che già vedono fissate visite ed esami a distanza di mesi, sono costretti a rivolgersi alle strutture private pagando di tasca propria le prestazioni e a migrare presso altre regioni per essere curati. A questo punto si reputa indispensabile il commissariamento della sanità siciliana“. Navigazione articoli Farmaci, la ricetta elettronica diventa definitiva per tutti i farmaci: come funziona Giornata del malato oncologico all’Ippodromo di Siracusa, organizzato dall’Asp