“Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D’Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli”. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia e animatore del movimento delle agende rosse, rinfocola le polemiche sulla manifestazioni che si svolgeranno a Palermo il 19 luglio, per il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio.

“Ho giurato – spiega Borsellino – che non avrei più permesso simboli di morte laddove c’è l’Albero della pace voluto da mia madre e dove intendo realizzare un Giardino della pace”.

“Le esternazioni del ministro Nordio – aggiunge il fratello del magistrato ucciso -, al di là del loro esito, hanno mostrato la volontà di demolire la legislazione pensata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per dare gli strumenti necessari a combattere la criminalità organizzata. Non deve essere consentito”.

In occasione dell’anniversario della strage si svolgeranno due manifestazioni, una organizzata dal cartello di associazioni e movimenti, comprese le Agende rosse, che ha promosso un corteo all’insegna dello slogan “Basta Stato Mafia”, dall’albero Falcone a Via D’Amelio, l’altra sarà la tradizionale fiaccolata promossa ogni anno dalla destra.

La premier Giorgia Meloni assicura che sarà presente alle celebrazioni in ricordo di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta uccisi il 19 luglio 1992 a Palermo.  “Mai mancata a via D’Amelio – ha dichiarato – non mancherò neanche quest’anno”.

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