Laddove la Regione siciliana è rimasta immobile, il Tar annulla i risultati della gara truccata e finita nell’inchiesta Sorella sanità. La decisione del tribunale amministrativo riguarda la procedura da 227 milioni per la pulizia degli ospedali siciliani. Uno degli appalti più importanti che sarebbero stati pilotati dall’allora presidente della Centrale unica di committenza, Fabio Damiani, con la complicità di faccendiere e nell’interesse dei principali imprenditori del settore.

I giudici si sono espressi sul ricorso presentato da alcune imprese, intervenendo nello stallo che si è protratto nell’ultimo anno.

Tutto nasce da una sentenza con cui il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana) chiedeva di ripartire da zero, nominando una nuova commissione di gara. Nel decreto si legge che “è stato chiesto a tutti gli enti del servizio sanitario regionale di indicare un nominativo da sottoporre a sorteggio per la nomina di presidente della costituente Commissione per la definizione della procedura di gara. Nessuno degli enti ha indicato un nominativo per la nomina di presidente della commissione di gara per il riesame delle offerte presentate dagli operatori economici”. Risultato: gara annullata in autotutela. Chi pulirà, adesso, gli ospedali?

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com