Nella giornata di ieri, vigili del fuoco, Protezione civile e Forestale sono stati impegnati per contenere un rogo, sviluppatosi nella riserva naturale di Cavagrande. Ci sono volute, oltre sei ore di lavoro ininterrotto per riuscire a domare l’incendio che ha colpito la vasta zona protetta del Cassibile. Si pensa possa trattarsi dell’ennesimo atto incosciente di qualcuno e che, quindi, possa esserci dietro la mano dell’uomo. Il rogo presenta un conto ambientale pesantissimo: circa 8 ettari di macchia mediterranea e bosco naturale di leccio sono stati ridotti letteralmente in cenere. Un altro, impressionante danno per la biodiversità della zona, dopo le fiamme dei giorni scorsi a Pantalica.
Il primo allarme ad ora di pranzo, ieri. La situazione sembrava sotto controllo, poi in pochi minuti il cambio di vento e, probabilmente qualche altro innesco, che ha causato un nuovo inferno di fumo e fiamme, concentrato nel vallone di Cugno Mola.
Due squadre del Corpo Forestale hanno lottato duramente con il fronte del fuoco che avanzava implacabile. Dall’alto, impiegati due canadair ed un elicottero antincendio. In totale, sono stati operati oltre 60 lanci per domare l’incendio che aveva avvolto le impervie alture.

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