Ryanair, nelle scorse ore, ha criticato duramente il decreto del governo sul contrasto al caro voli. Un provvedimento che l’Amministratore delegato della compagnia aerea, Eddie Wilson, ha definito “ridicolo e illegale”, aggiungendo che “interferisce con le leggi del libero mercato”.

Wilson ha dichiarato che l’unico risultato che il provvedimento potrebbe generare è il taglio, da parte delle compagnie, delle destinazioni che passano da Sicilia e Sardegna. “Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri, perché ha abbassato i prezzi e dà valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita”, ha dichiarato inoltre in merito alle affermazioni di Schifani, definite come “nient’altro che spazzatura”.

In merito agli algoritmi che le compagnie aeree userebbero per profilare gli utenti per definire i prezzi dei biglietti, Wilson ha inoltre ribattuto: “Algoritmo? Mio Dio! Non ci sono algoritmi. Non sappiamo chi compra i nostri biglietti a 20, 30, 40 euro. Non facciamo profili dei nostri clienti. Come potremmo? Noi iniziamo offrendo i prezzi più bassi e poi andiamo su progressivamente”.

Pronta la replica del Governatore, Renato Schifani: “L’ad di Ryanair, Wilson spieghi ai milioni di siciliani se non è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti”.

“Una circostanza che stiamo combattendo con le nostre forze e con l’aiuto del governo nazionale – ha proseguito – anche grazie all’introduzione tra le compagnie che servono la Sicilia di un terzo vettore che, con prezzi accessibili e con tariffe che non superano mai un determinato tetto, ha favorito la mobilità da e per la nostra Isola. ‘Spazzatura’, quindi, sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte. ‘Spazzatura’ è far subire ai siciliani prezzi spropositati quando questi vogliono spostarsi per Natale o durante il mese di agosto oppure quando sono costretti a prenotare senza largo anticipo un volo”.  

“Ho sempre detto che avrei incontrato l’amministratore di Ryanair se avesse dato chiari segnali di voler ridurre le scandalose tariffe della sua compagnia, per poter concordare le modalità. Ma – conclude il governatore – l’arroganza di quel vettore, dimostrata oggi anche dalle offensive dichiarazioni del suo capo, hanno impedito qualunque tipo di mediazione”.

Le dichiarazioni di Wilson non sono andate giù neanche al presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.

“Le affermazioni di Ryanair sul fenomeno del caro-voli in Italia – ha dichiarato in una nota Truzzi – sono folli e si scontrano con una realtà che è sotto gli occhi di tutti, tranne forse dell’amministratore delegato Eddie Wilson. Negare che in Italia su alcune tratte come quelle per la Sicilia ci siano rincari abnormi delle tariffe aeree non fa certo onore a Ryanair, così come non fa onore alla società affermare che non esistono algoritmi in grado sia di profilare i clienti, sia di far salire i prezzi all’aumento della domanda da parte dei viaggiatori“.

“Le affermazioni dell’amministratore delegato Wilson sono offensive dell’intelligenza degli italiani, e farebbe bene la compagnia aerea a scusarsi con i cittadini del nostro Paese”, aggiunge Truzzi.

“Qualsiasi algoritmo che danneggia gli interessi dei consumatori va vietato in quanto pratica scorretta, senza condizioni, per tutte le compagnie e su tutte le tratte. Solo così sarà possibile evitare anomalie nel settore del trasporto aereo come quelle a cui abbiamo tristemente assistito questa estate”, conclude Truzzi.

Wilson, intanto, ha incontrato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, proprio in merito alla misura, disposta dal Governo. 

“Mi è dispiaciuto dirgli che lui è il governo e può cambiare la legge – ha dichiarato l’Ad di Ryanair – ma non ci possono obbligare a volare in Sicilia e Sardegna. Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione. Le persone che lo stanno consigliando non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia. Nelle scuole la prima lezione che ti danno è che se aumenti l’offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un’altra parte. Per cui se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna. A Malta, a Cipro, alle Canarie stanno esultando per questo decreto perché sanno che noi voleremo di più verso di loro”.

Sulla vicenda arriva anche l’intervento dell’Unione europea. “La Commissione europea ha contattato le autorità italiane e attende di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso” della stretta sul caro voli contenuta nel decreto Asset. A dirlo è stato un portavoce dell’esecutivo Ue. Bruxelles, spiega il portavoce, “sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue” e “la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo” europeo. “Solo in casi specifici – evidenzia – l’Ue consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi”.

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