Segretari generali e nazionali del sindacato Uil, istituzioni politiche e lavoratori. Un convegno che ha richiamato categorie di ogni genere perché il tema è stato di grande attualità. Si è parlato di “Infrastrutture nella Sicilia Sud-Orientale” nella sala “Meno Assenza” di Pozzallo. Un tema portante dell’economia del nostro territorio e molto caro non sono alla Feneal Uil di Catania, Siracusa e Ragusa che ha organizzato l’evento. Francesco De Martino, segretario generale della Feneal Uil Sicilia, ha presieduto i lavori, durante i quali si sono susseguiti gli interventi. Saveria Corallo, segretario generale della Feneal Uil Siracusa, ha snocciolato diversi dati: “Il tasso di disoccupazione nel nostro settore, l’Edilizia, ha raggiunto livelli drammatici: per dare alcuni dati siamo passati da circa 176mila addetti nel 2008 a circa 86mila nel 2016. Un decremento del 50% di lavoratori ed una riduzione del numero delle aziende di circa il 35% con l’edilizia che trascina con sé un altissimo numero di altri settori ad esempio il cemento, i laterizi, il marmo, il legno. Non dimenticando che la crisi ha portato con se un innalzamento repentino del numero dei lavoratori in nero, ed ancora peggio la chiusura di tante aziende sane e rispettose dei contratti e delle norme favorendo il proliferare di pseudo aziende che hanno riportato il settore ai tempi della pietra. Abbiamo avuto un calo delle opere pubbliche in Sicilia di circa l’80%, e ovviamente il privato non è da meno. Ma è chiaro a tutti che per uscire da una crisi occorrono investimenti pubblici, Stato – Regione – Comuni, sono gli unici che possono ridare fiato all’economia, investendo soprattutto in opere pubbliche, in infrastrutture”. La Sicilia, come ha sottolineato la Corallo ha “fame di infrastrutture”, concetto condiviso anche dal collega Nino Potenza della Feneal Uil di Catania: “Gli investimenti si possono fare ma per un motivo o l’altro vengono poi bloccati, ritengo che d’ora in avanti anziché organizzare sit-in in piazza, occorra spostare le manifestazioni all’interno dei palazzi di governo”.

Significativi gli interventi di Stefano Munafò, segretario generale territoriale della Uil di Siracusa, Ragusa e Gela (“le infrastrutture sono l’asse portante dell’economia, ne parlammo in questa provincia 20 anni fa ma ancora oggi non è cambiato nulla perché non abbiamo punti di riferimento e quelli esistenti sono tutti commissariati”), di Fortunato Parisi, segretario generale della Uil di Catania (“ci attendiamo sempre risposte importanti dalla politica e chiediamo continuamente dei confronti che non possono passare solo attraverso questi importanti convegni”), di Dathan Di Dio della Feneal Uil di Enna (“qui si investe nel sottosviluppo, occorre investire sui giovani e nella politica della legalità”), così come quello delle istituzioni politiche isolane e non solo. Il parlamentare nazionale Pippo Zappulla, il deputato regionale Enzo Vinciullo, la senatrice Venerina Padua e gli onorevoli Orazio Ragusa e Pippo Di Giacomo hanno ribadito la vicinanza della politica al mondo sindacale “perché non si faccia di tutta l’erba un fascio, visto che, dati alla mano, qualcuno si è speso per questo territorio”.

L’assessore regionale ai Lavori Pubblici Giovanni Pistorio ha ribadito l’impegno della politica: “Stiamo dotando questa provincia dell’arteria Catania-Ragusa, l’impegno è quotidiano attraverso conferenze di servizi e presenza sul territorio. Da decenni c’è un inquinamento mafioso nell’edilizia che rappresenta un muro ma noi siamo pronti ad abbatterlo. C’è anche una bretella che nascerà dall’aeroporto di Comiso alla Catania-Ragusa e con la Siracusa-Gela che arriverà a Modica, poi a Scicli, Comiso, ecc. Non è stato semplice non far fermare i cantieri sulla costruenda Siracusa-Gela, dove incide il Cas che oggi non è nelle condizioni di provvedere ad alcuni adempimenti. E poi ci sono troppi rimpalli tra Cas e Anas e tutto questo non ha senso, per cui si sta lavorando per un affiancamento dei due enti e snellire tante procedure”.

Conclusioni dell’intenso e dettagliato convegno affidate a Vito Panzarella, segretario generale nazionale della Feneal Uil. “Sono state poste tante questioni concrete: dal 2008 il settore delle costruzioni è quello più in crisi e nei primi anni non è stato fatto nulla. E se si è arrivati a questo è perché il governo nazionale non ha recepito determinati messaggi, vedendo nei sindacati solo dei nemici. Problemi complessi dai quali occorreva ripartire soprattutto nel Mezzogiorno e attraverso un costante confronto con il sindacato, perché è quello che ha il polso della situazione essendo a contatto con i lavoratori”.

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