“Siamo contenti di annunciare le nuove rotte ma mentre Ryanair investe, trainando la crescita dell’isola con investimenti reali, il governo italiano, purtroppo, fa esattamente il contrario col suo decreto illegale e fuorviante che fissa un tetto ai prezzi, violando i regolamenti Ue e allontanando Ryanair dall’isola“.

Lo ha detto l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, ribadendo che “se il decreto non sarà cancellato Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia nell’estate e inverno 2024 e ciò vorrà dire meno passeggeri a tariffe più alte“.

Quindi Ryanair “chiede nuovamente al Ministro Urso e al Governo italiano di non impegnarsi in un tetto ai prezzi disfunzionale e illegale che mette a rischio rotte, investimenti e posti di lavoro, ma invece di sostenere incentivi per ridurre i costi per le compagnie aeree per allocare capacità vitali“.

“Lo Stato ha il dovere di intervenire quando il cittadino in qualche misura viene sottoposto a una azione che non risponde alle regole di mercato, ma che anzi é contro queste regole e anche i diritti dei cittadini stessi”, ha commentato il Governatore della Sicilia, Renato Schifani.

E il ministro Adolfo Urso è sulla stessa linea di pensiero di molti esponenti della sua stessa area politica. Il M5S esprime, invece, una posizione critica.

“Le decisioni prese dal governo nei giorni scorsi per arginare il caro-voli rappresentano l’ennesimo tardivo pasticcio messo a segno dal tandem Urso-Salvini. Ora anche l’Unione Europea ha messo una lente d’ingrandimento sull’operato del governo Meloni, che come accaduto in molti altri casi tenta maldestramente di rimettere il dentifricio nel tubetto”, ha dichiarato la senatrice Gabriella Di Girolamo, capogruppo M5S in commissione Trasporti e Lavori Pubblici.

“Gli italiani infatti – aggiunge – sono già stati salassati dalle improponibili tariffe dei biglietti aerei, e un intervento arrivato mentre molti di loro sono di ritorno dalle vacanze sa di beffa che si aggiunge al danno. Bisognava intervenire sei mesi fa, rafforzando i meccanismi di continuità territoriale con le isole e sedendosi a un tavolo con le compagnie per trovare una soluzione condivisa”.

“Il modus operandi di questo governo, purtroppo, è cronicamente sgangherato: o si fa finta di nulla, come nel caso dei prezzi smodati della benzina, oppure si interviene fuori tempo massimo, come appunto sul caro-voli o sui taxi. Nel frattempo gli italiani pagano”, conclude.

Anche il Codacons, poi, dice la sua sulla questione: “I voli nazionali per isole come Sardegna e Sicilia vanno considerati a tutti gli effetti un servizio pubblico e come tale non è possibile offrire agli utenti tariffe astronomiche od obbligarli a sottostare a rincari ingiustificati. In tal senso è corretto qualsiasi provvedimento del Governo teso a calmierare i prezzi dei biglietti e tutelare gli interessi di chi, specie in occasione di vacanze e festività, deve raggiungere le isole. Sbaglia, quindi, Ryanair a contestare le misure contro il caro-voli e le dichiarazioni della compagnia dimostrano scarsa sensibilità verso i consumatori e verso i cittadini siciliani“.

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