Da mesi, a fronte di entusiastici comunicati del Governo Meloni, economisti, imprenditori ed esperti richiamavano con forza l’attenzione su alcuni segnali poco rassicuranti provenienti dal mondo economico e delle imprese: l’elevato tasso di inflazione e, soprattutto, il costante aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE di Christine Lagarde stavano non solo frenando la crescita della nostra economia ma, anche, mettendo in discussione la quotidianità dei cittadini. L’aumento spesso rilevantissimo delle rate dei mutui preoccupa, anche perché non si ha alcuna certezza che il trend di crescita dei tassi sia concluso, e porta, inevitabilmente, alla riduzione dei consumi ed a un generalizzato calo di fiducia nel futuro.

L’Analisi congiunturale flash, pubblicata qualche settimana fa dal Centro Studi di Confindustria, è di una chiarezza quasi spietata: “la crescita dell’economia italiana è piatta, frenata da tassi elevati, e nei prossimi mesi non andrà molto meglio“.
“Anche se l’inflazione è in fase di riduzione – secondo questa analisi – la stretta monetaria decisa dalla BCE sta avendo conseguenze nefaste sulla nostra economia a 360 gradi“.

Caro carburanti, i nuovi prezzi

In base alle ultime rilevazioni, intanto, lungo le autostrade italiane il prezzo della benzina in modalità self service ha toccato quota 2,021 euro al litro, mentre il gasolio self service è schizzato a 1,934 euro al litro. Maggiorati anche i costi del servito.

UNC: “Esposizione del cartello prezzi è fallimento”

“Pur apprezzando lo sforzo per avere maggiore trasparenza dei prezzi al distributore, non posso che considerare questa risposta decisamente debole“. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Sarebbero necessarie, innanzitutto, azioni di controllo e di trasparenza lungo tutta la filiera, dall’estrazione del petrolio fino alla vendita nelle stazioni di servizio, per avere sotto controllo le dinamiche dei prezzi ed evitare che fenomeni speculativi possano incidere sui consumatori“.

Secondo Massimiliano Dona, “il fallimento della pubblicazione del prezzo medio è ora sotto gli occhi di tutti, anche se all’epoca eravamo stati i soli, insieme all’Antitrust, ad averlo previsto, evidenziando che la mediana della distribuzione dei prezzi è inferiore alla media”.

E ancora: “Sono di più i distributori virtuosi che avendo comunque un prezzo sotto la media sono ora invogliati a farlo lievitare fino ad avvicinarsi alla media rispetto a quelli esosi e cari incentivati ad abbassare i loro listini, con il brillante risultato di livellare i prezzi verso l’alto”. Sempre secondo l’UNC “il rientro dalle vacanze è costato agli italiani il 2,6% in più per chi ha un’auto a benzina e il 5,8% per chi ha una vettura a gasolio”.

C’è una ipotesi, intanto, che è stata discussa a margine del Consiglio dei ministri che si è svolto nei giorni scorsi: niente taglio alle accise, ma un Bonus Benzina da 150 euro, destinato alle famiglie a basso reddito per riuscire a fronteggiare il nuovo caro carburanti di questi giorni. La nuova social card potrebbe andare ad affiancare altre misure già approvate a sostegno dei cittadini con redditi “magri”, come nel caso della carta “Dedicata a te” dal valore di 382,50 euro.

“Governo tagli le accise”

In base ai dati del Mimit, “in autostrada dal 1° agosto l’incremento è stato del 2% per la benzina e del 4,5% per il gasolio. Dati, però, che, pur considerando le differenti metodologie, anche temporali, non collimano con quelli ben più alti e verosimili del Mase, che da decenni pubblica le medie settimanali”.

Per Massimiliano Dona il Governo “continua a lavarsene le mani, preferendo continuare a incassare miliardi, visto che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva”.

“Basterebbe una riduzione di 5 cent sulle accise, un quinto dello sconto dell’ex premier Draghi, per riportare la benzina sotto 1,9 euro al litro (1,887) e il gasolio sotto 1,8 euro (1,786), con un costo di 200 milioni al mese per l’Erario. Evidentemente il ministro Giorgetti quei soldi preferisce incassarli, considerando gli automobilisti dei polli da spennare”, conclude Dona.

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