«L’Unione Europea abbandona Augusta. Ora si salvino i progetti già appaltati nello scalo portuale megarese.»

Così Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Ragusa Siracusa, e Paolo Gallo, segretario generale della FILCA territoriale, commentano il definanziamento europeo per le opere da realizzare nel porto di Augusta.

Circa 200 milioni di euro che Bruxelles ha ritirato in barba agli impegni di rilancio dello scalo al centro del Mediterraneo.

«Una notizia che mortifica sicuramente la politica di questo territorio – aggiungono i due segretari – incapace di mostrare un peso adeguato all’interno delle decisioni che determinano gli equilibri e le strategie degli investimenti.

Ora bisogna fare di tutto per portare avanti i progetti già appaltati utilizzando le somme del cofinanziamento statale. Tra questi, con una gara espletata nel dicembre del 2015, un appalto da 23 milioni di euro che riguarda l’acquisizione di aree e la realizzazione di nuovi piazzali attrezzati per il porto commerciale di Augusta.

Stiamo parlando di un appalto assegnato alla Sics, un’azienda siracusana – aggiungono Sanzaro e Gallo – che porterebbe lavoro per due anni e per 150 operai.

I cantieri sarebbero dovuti partire nel luglio dello scorso anno – concludono i due segretari – ma ad oggi tutto resta ferma.

Un autentico porto delle nebbie che, in questi ultimi anni, qualcuno sembra voler svuotare e trasformare in un porticciolo. La politica accerti dove stanno le responsabilità e si attivi per riportare il lavoro e le economie nelle tasche delle famiglie siracusane. È inammissibile che si mettano a rischio progetti esistenti e appaltati.»

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