È stato firmato all’Aran il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-2021, che riguarda 135mila camici bianchi del Servizio sanitario nazionale (120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici.). Le risorse per il contratto ammontano a 618 milioni e si prevede un aumento di 289 euro medi al mese per 13 mensilità e oltre 6mila euro di arretrati pro capite. Hanno firmato tutte le sigle sindacali. “Buon risultato ma ora si apra subito la trattativa sul contratto dei medici 2022/24”. Lo scrive in una nota Andrea Filippi, segretario medici e dirigenti Ssn di Fp Cgil. “Con questa preintesa sul rinnovo del contratto, siglata dall’unanimità delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo – spiega Filippi – garantiamo tutele a 140 mila professionisti che, sulla traiettoria del precedente, interviene su carriere e orario di lavoro. Gli arretrati maturati dal 2019 ad oggi sono pari a circa 10 mila euro lordi procapite”. Inoltre, ha spiegato, “si introduce l’indennità per turno nei servizi prestati presso i pronto soccorso. La Fp Cgil si è battuta e continuerà a battersi per l’equiparazione retributiva di tutti i dirigenti ad iniziare dal riconoscimento dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie, per i quali abbiamo comunque ottenuto una forma di parziale perequazione con la valorizzazione specifica della posizione. Ed ancora: “Abbiamo reso obbligatoria l’assegnazione degli incarichi professionali da parte delle Aziende continuando sulla strada della valorizzazione professionale. E abbiamo migliorato la tutela legale dei professionisti e la retribuzione del part time per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro delle dirigenti donne, cosi come la possibilità del lavoro agile”. Tuttavia, “riteniamo una vergogna che ai medici e dirigenti del Ssn che hanno sacrificato tutto nell’emergenza pandemica il contratto sia rinnovato con due anni di ritardo e che non si apra ancora la trattativa sul contratto 22/24 perché il Governo Meloni non finanzia con risorse adeguate il contratto dei dipendenti pubblici. Questa firma – conclude – è una prima restituzione di diritti e salario al lavoro di chi garantisce la cura dei cittadini. Proprio per questo chiediamo risposte nella legge di bilancio. Per questo saremo in piazza il 7 ottobre a difesa della Costituzione e come Fp Cgil siamo pronti alla mobilitazione”. Navigazione articoli Avola, #CARASTAZIONE: Italia Nostra dedica una campagna al patrimonio ferroviario Augusta, riciclo delle acque reflue via libera a due accordi strategici