”Nella classifica nazionale del ”Ben Vivere”, Siracusa guadagna due posti, ma resta sempre nelle ultime posizioni, passando dal 97mo al 95mo posto”. Lo comunica Salvo Sorbello, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari di Siracusa.
È questo il verdetto del Rapporto sul ”Ben Vivere” delle Province Italiane 2023, presentato in questi giorni al Festival dell’Economia Civile a Firenze.
La prima in classifica delle siciliane è Ragusa, che si piazza al 64 posto, ben trentuno posizioni più avanti di Siracusa.
”Il Rapporto mostra – questa l’analisi di Sorbello – un generale peggioramento su tutto il territorio nazionale. Sono, infatti, parecchi i parametri che, sulla base dei criteri dell’economia civile, che individua come calcolare il benessere di un Paese (da quello della generatività fino a quello della partecipazione attiva dei cittadini), non hanno fatto registrare una performance positiva”.
”Siracusa – continua – è in ogni caso coinvolta in un quadro negativo per il Sud. Non dimentichiamo che per tornare al Pil del 2008, anno di inizio della Grande recessione, mentre l’intero Paese lo ha già fatto nel 2022, al Mezzogiorno mancano ancora ben sette punti percentuali per raggiungere il livello di benessere materiale di quattordici anni fa.
Peraltro, secondo i curatori del Rapporto, neppure la crescita del Pil non garantisce meccanicamente la felicità delle persone, intesa come soddisfazione e ricchezza di senso del vivere.
Il rapporto sul Benvivere valuta ben 77 indicatori, che vanno dalla demografia alla cultura, dall’accoglienza all’ambiente, dalla salute alla legalità”.
”A consentire ad alcune province – prosegue il presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari di Siracusa – di avere un forte miglioramento sono stati essenzialmente i servizi per la persona e gli indicatori di demografia e famiglia, mentre le realtà peggiori sono state penalizzate dai dati relativi all’Impegno civile e alla sicurezza.
La classifica, evidenziano i curatori, “mette in risalto come la creazione di imprese che generano lavoro degno, la nascita di organizzazioni sociali, lo sviluppo di attività culturali e sportive, diano contenuto e senso all’esistere e alla sua dimensione relazionale, migliorando le diverse dimensioni del benessere e del ben-vivere”.

”Nei nuovi indicatori di benessere multidimensionale, sviluppati negli ultimi decenni – conclude Salvo Sorbello – la creazione di beni e servizi resta senza dubbio un aspetto importante perché il valore economico dei beni prodotti e venduti ci dice della nostra capacità di creare occupazione e ricchezza economica che ci consente di pagare i debiti pregressi. Ma le parti sociali del nostro Paese identificano una serie di dimensioni chiave per la qualità della nostra vita come salute, istruzione, qualità del paesaggio, ecosistema, qualità della vita di relazioni, efficienza dei servizi, qualità del mercato del lavoro e
sicurezza”.

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