In seguito ai recenti episodi verificatosi a Targia, dopo il video virale con la scena dell’auto presa a sprangate per il pericoloso e vietato attraversamento della carreggiata, l’Amministrazione Comunale di Siracusa sta pensando a nuove soluzioni da adottare. Negli anni scorsi ha già realizzato diversi interventi di messa in sicurezza del tratto stradale di contrada Targia, utilizzando delle risorse dal fondo di riserva per il rifacimento del manto stradale e delle somme per l’installazione di dissuasori e indicatori luminosi di velocità, e relativa segnaletica verticale e orizzontale. L’arteria riveste un ruolo di somma importanza perché è una via di fuga per gli abitanti di Siracusa, in caso di eventuale calamità naturale od industriale ed una via di accesso per l’intervento dei mezzi di soccorso. Il posizionamento di uno spartitraffico, soluzione già da tempo ipotizzata dall’Amministrazione comunale aretusea, non può essere perseguito in quanto, a giudizio tecnico della protezione civile, rappresenterebbe un ostacolo per i mezzi di emergenza e di evacuazione in caso di incidente industriale. C’è un progetto da quasi 8 milioni di euro che riguarda Targia ed è quello della cosiddetta viabilità complanare, con la realizzazione di una rotatoria per la messa in sicurezza delle vie di fuga. Si tratterebbe della circonvallazione di Targia, con collegamento diretto con via Monti (alla Pizzuta) anche attraverso una galleria sotto l’area delle mura Dionigiane. La scorsa settimana si è tenuto un incontro in Soprintendenza per discutere delle prescrizioni da adottare in sede di progettazione, dovendosi attraversare una ampia porzione sottoposta a tutela archeologica. Negli ultimi anni, il settore mobilità e trasporti del Comune di Siracusa sta cercando di adottare le misure più idonee, approfondendo, anche, la questione relativa alla possibilità di ampliamento della strada. Infatti, mentre nel tratto Anas che segue la rotatoria di contrada Spalla la sede stradale va dai dieci ai tredici metri permettendo il passaggio dei mezzi di soccorso previsti dal piano di sicurezza per il rischio industriale (Piano di emergenza esterna del polo petrolchimico pubblicato sul sito della Prefettura), nel tratto di strada precedente, gli otto metri e sessanta della sede non consentono, in caso di realizzazione di spartitraffico, di garantire il passaggio previsto per il mezzo di emergenza. In particolare, ci si riferisce al mezzo speciale il cui ingombro non sarebbe più sostenibile in presenza di uno spartitraffico. Per questa ragione, è stata sovrapposta la sede stradale all’impianto catastale e si sta verificando, ai fini dell’allargamento, la proprietà della fascia che precede le attività commerciali. Navigazione articoli Giornalista ”non gradito” e allontanato a Brucoli in una convention di FdI: condanna della Figec Primo soccorso ad animali di affezione. Ecco il nuovo progetto formativo di “Assoformatori”