«Io non sono un costo». Cartelli eloquenti quelli mostrati dai dipendenti del settore telecomunicazioni di Siracusa che hanno aderito allo sciopero generale indette dalle sigle sindacali. Pochi però, appena una trentina, quelli che hanno partecipato al sit-in di stamane davanti a Confindustria. Chiedono il rinnovo dei contratti di primo e secondo livello, scaduti da due anni, ma chiedono soprattutto alle aziende del gruppo Assistel (di cui Telecom Italia Mobile è la maggior rappresentante) di non spazzare via anni di conquiste sindacali.
Non è la prima protesta messa in atto dai lavoratori che, già, a novembre e dicembre avevano manifestato in strada. E altre potrebbero essercene se la situazione non cambierà
Per le segreterie provinciali di SLC CGIL, Fistel Cisl e Uilcom Uil “il tentativo di Asstel, ramo di Confindustria che associa le aziende di Telecomunicazioni, è quello di destrutturare il contratto nazionale ed i diritti acquisiti in 20 anni di lotte dai lavoratori. Le grandi crisi aziendali come quella di Telecom, con la disdetta del contratto integrativo con perdite economiche ingenti verso gli stipendi dei lavoratori – dicono i sindacati – la disfatta del settore appalti attraverso l’impiego di politiche del massimo ribasso sia economico che di diritto, ci sta riportando indietro di decine di anni dove cottimo diventerà una unità di misura per erogare stipendi all’interno di uno dei settore maggiormente investiti da innovazione e sviluppo”.

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