Si è svolto, lunedì 18 marzo a Catania, nelle Acciaierie di Sicilia, una delle tappe del Roadshow 2024 della piattaforma internazionale Verso Sud di The European House – Ambrosetti.Un’iniziativa che riunisce in un unico Think Tank istituzioni, imprese e rappresentanti del mondoaccademico e della ricerca per costruire, valorizzare e comunicare una nuova visione strategica delMediterraneo per l’Italia e l’Europa.Oltre alla presenza dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Elena Pagana e al ManagingPartner & Ceo di The European House – Ambrosetti, Valerio De Molli, all’incontro di ieri hapartecipato ed è intervenuto anche l’amministratore delegato di Irem, Giovanni Musso, che nelsuo intervento ha posto l’accento sulle potenzialità della Sicilia e sulle sfide che la sua azienda, matutta l’Isola, dovranno affrontare e superare.“La Sicilia – ha detto nel suo intervento Musso – come confermato dalla commissione europea, hal’ambizione di essere un ponte per l’italia e per il resto dell’Europa, oltre a essere un hub naturaleper l’idrogeno al centro del mediterraneo. Attraverso la collaborazione con i paesi Africani chehanno un potenziale immenso in termini di solare eolico e idrogeno verde la Sicilia può diventareun hub europeo, garantendo maggiore indipendenza energetica per il Paese, riducendo leemissioni in linea con le indicazioni dell’unione europea.” Ma Musso ha anche sottolineato comeper fare tutto ciò è necessario che la politica snellisca i tempi della burocrazia per il rilascio degliiter autorizzativi. Esempio pratico quello per la realizzazione di un impianto di idrogenorinnovabile che dovrebbe nascere a Priolo, realizzato da Irem e Res Integra, con i fondi del bandoHydrogen Valley del Pnrr.Il progetto denominato H2 Sr prevede la ristrutturazione di un’area industriale dismessa a PrioloGargallo e attraverso l’Elettrolizzatore si prevede di produrre circa 170 ton /anno di idrogenorinnovabile tramite l’energia elettrica generata da un impianto fotovoltaico dedicato di circa 5 MWdi potenza. “Ma se non arriveranno in tempo le autorizzazioni – avverte l’Ad di Irem – rischiamo dinon poter realizzare l’impianto e non utilizzare le risorse del Pnrr. L’eccessiva burocrazia ostacolal’innovazione e la competitività e non attira investimenti. Investimenti significa occupazione ecreazione di ricchezza per la regione e per l’intero Paese”.Durante l’incontro di lunedì si è anche affrontato il tema delle sfide connesse al capitale umano, conla Sicilia che è la 3° regione più giovane del Paese e può vantare una rete universitaria solida, conun aumento poco superiore al punto percentuale del numero di iscritti rispetto al periodo preCovid. Un dato che seppur incoraggiante per Musso non è sufficiente. “Ancora oggi – dice –paghiamo un mismatch delle competenze sia a livello di tecnici specializzati che di manager. Oggi il50% dei posti delle aziende è vacante perché non si trovano sul mercato le figure richieste.Occorre tener presente che in passato i limiti per la crescita erano rappresentati dalla capacità diottenere credito o dalla forza commerciale oggi la mancanza delle risorse umane rappresentano ilvero limite al salto dimensionale delle aziende”. E per Musso l’unica strada percorribile è quelladella formazione continua, sia per i giovani alla ricerca di lavoro, sia per gli adulti che devonoaggiornare le proprie competenze. “Si deve anche – conclude Musso – migliorare il dialogo trascuola e impresa. Solo costruendo percorsi formativi, partendo dai corsi di orientamentoscolastico, universitario e professionale, promuovendo gli istituti tecnici superiori, si potrà avere una nuova classe lavorativa e dirigente al passo con i tempi e capace di superare le sfide di oggi edi domani”. Navigazione articoli Sospesi i lavori sul parco urbano di Floridia: Auteri (FdI): “Superficialità del sindaco Carianni” Editoria in Sicilia, dalla Regione due milioni di euro di bonus a edicole e distributori