Il ritiro in autotutela dell’avviso, il terzo, sull’affidamento degli impianti sportivi e le dimissioni di Francesco Italia, assessore comunale alle Politiche sportive. Sono le richieste di Progetto Comune, il manifesto politico programmatico rappresentato, in conferenza stampa, da Evoluzione Civica (Gaetano Penna); Forza Italia (Edy Bandiera); Movimento nazionale per la sovranità (Aldo Ganci) e Movimento Popolare Artigiani e Commercianti (Danilo Russo).Nel corso della conferenza stampa, Progetto Comune, inoltre, ha annunciato che invierà segnalazioni all’Anac e alla Corte dei conti, mentre sta anche valutando la possibilità di rivolgersi alla commissione regionale Antimafia.Chiaro il motivo: “E’ illegittimo l’avviso pubblico per l’affidamento a soggetti indicati dalla Legge 9/2016 art.15 della redazione di un progetto di rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento con relativa esecuzione e successiva gestione dell’impianto sportivo comunale denominato Cittadella dello Sport con annessa palestra Akradina”. Ha tuonato così Gaetano Penna, il segretario politico di Evoluzione Civica, il quale ha inteso vederci chiaro sulla procedura indetta dal Comune. Per questo ha incaricato uno studio legale di Catania, che si occupa di diritto amministrativo, di valutare e, successivamente, redigere un parere pro veritate affinché si possa acclarare la legittimità di tale avviso.“Legittimità che il parere sconfessa a pieno sia dal punto di vista procedurale sia dal punto di vista del merito. Nello specifico risulta una discrasia sostanziale tra l’avviso pubblico e il capitolato prestazionale”, come spiegato dai rappresentanti di Progetto Comune che, senza troppi giri di parole, hanno affermato: “L’avviso sembra un vestito cucito addosso a determinate richieste”.Non solo. “La procedura – hanno spiegato Gaetano Penna, Edy Bandiera, Aldo Ganci e Danilo Russo – è illegittima perché la norma che ha giustificato l’indizione della selezione risulta per più profili inapplicabile, fondamentalmente in quanto la riserva a favore dei progetti presentati da associazioni sportive e senza fini di lucro trova un senso solo se si tratta di iniziative che si esauriscono nella realizzazione dell’interesse sportivo e non anche quando risultino aperte a eventi incompatibili con la destinazione sportiva, come individuato all’art. 12 del capitolato, ovvero: pur mantenendo la prevalente destinazione sportiva dell’impianto, il concessionario potrà comunque utilizzarlo per organizzare attività non sportive di qualsiasi genere e da chiunque organizzate”.Concludono i rappresentanti di Progetto Comune: “Da un punto di vista schiettamente contabile, l’affidamento della concessione rischia seriamente di comportare per gli organi responsabili dell’indizione e affidamento della concessione seri profili di responsabilità contabile innanzi alla Corte dei conti per avere autorizzato sino a tutto il primo triennio di gestione, compreso il periodo di realizzazione dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento, una spesa incerta a carico delle casse comunali che saranno tenute a far fronte al 50% delle indeterminate utenze elettriche, idriche e del gas che il Comune sarò tenuto a pagare per consentire al concessionario di svolgere attività, perfino non sportive come sfilate di moda, concerti e serate danzanti, i cui introiti resteranno esclusivo appannaggio di quest’ultimo”. Navigazione articoli Raccolta differenziata, diffuso il calendario dalla Igm Cassibile festeggia l’8 marzo