È ufficialmente – e tristemente – cominciata la stagione degli incendi a Siracusa, con il rogo dello scorso 13 giugno 2024 in Largo Gaetano Arezzo della Targia. “Sebbene il sindaco non abbia responsabilità diretta – dice il leader del movimento Civico 4 Michele Mangiafico – l’Amministrazione può sicuramente intervenire in termini di prevenzione, non solo imponendo la pulizia dei terreni privati, ma anche intervenendo direttamente sulle aree pubbliche”.
La legge regionale 1 del 2024 ha potenziato le misure antincendio, stabilendo che la Regione deve determinare l’apertura e la chiusura della stagione antincendio entro il 15 marzo e che i sindaci devono emettere le ordinanze relative alla pulizia dei terreni. Con la circolare attuativa 34283 del 10 aprile 2024, i sindaci sono inoltre incaricati di effettuare la pulizia dei terreni non mantenuti entro il termine stabilito dall’ordinanza comunale.
“Siracusa si trova nuovamente in una situazione di inadempienza per l’assenza di un catasto comunale incendi aggiornato, per la mancata pulizia dei terreni comunali alla scadenza dell’ordinanza del Sindaco e per la mancata pulizia dei terreni privati non mantenuti, come nel caso di Largo Gaetano Arezzo della Targia” continua Michele Mangiafico, componente di Fratelli d’Italia oltre che responsabile di Civico 4
Il problema diventa ancora più grave quando a bruciare non è soltanto vegetazione, ma anche plastica, vernici e amianto. “A differenza di quanto accaduto il 16 febbraio 2024,” prosegue Mangiafico, “quando l’Arpa si attivò autonomamente per rilevare con diversi campioni cosa avessero respirato i siracusani per 48 ore, stavolta l’Arpa non si è attivata ma chi doveva attivarla (cioè sempre il sindaco) non l’ha fatto, per cui i siracusani non sanno cosa hanno respirato in occasione dell’incendio del 13 giugno 2024.”
“Restiamo ancora in attesa,” spiega Mangiafico, “che la Procura della Repubblica faccia sapere ai cittadini le risultanze del fascicolo di inchiesta sulle responsabilità degli incendi avvenuti tra il 22 e il 25 luglio 2023 in tutta la parte alta della città. Dalle notizie apprese, questa inchiesta poteva essere uno strumento efficace per la lotta agli incendi, in quanto, oltre a colpire il fenomeno a valle, intendeva andare alle cause all’origine del problema e che denunciamo da anni, ovvero coinvolgere anche coloro che lasciano i loro terreni incolti, in stato di incuria, quando non di totale abbandono, strapieni di sterpaglie ed erbe secche, sia per la parte privata, sia per la parte pubblica e, nell’ambito delle responsabilità pubbliche, anche per la mancata pulizia in danno dei terreni privati.”

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