In cenere i boschi della Sicilia, distrutti 356 ettari di vegetazione -  Gazzetta del Sud

Incendi e cenere dell’Etna hanno caratterizzato la giornata di ieri in Sicilia. Ora il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci chiede un vertice della Unità di crisi nazionale. Sono in corso ben 11 fronti di fuoco nella sola serata di ieri. 34 gli incendi in totale che dalle ore 10.26 di stamane hanno devastato ettari di vegetazione e lambito case e centri abitati in Sicilia.

Troppi gli incendi che stanno martoriando la Regione in questo periodo. Ora una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. È la richiesta urgente che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha avanzato a Roma per far fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola in questi giorni, su due diversi fronti: la incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei e i numerosi incendi, quasi tutti di origine dolosa, sviluppatisi in modo particolare nella Sicilia orientale.

Le fiamme, favorite dal vento e dall’alta temperatura, interessano soprattutto le province di Enna, Siracusa e Ragusa; impegnati tre canadair statali, gli otto elicotteri della Regione e tutti i reparti a terra dei vigili del fuoco, dell’Antincendio regionale e del volontariato di Protezione civile. Diversi i roghi anche in provincia di Palermo.

Stamane, al PalaRegione di Catania il presidente Musumeci l’incontro con i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere, che mette a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di Comuni e pregiudica parte della produzione agricola.

«Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – afferma Musumeci – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanto agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti». “Troppi terreni agricoli abbandonati e incolti anche a ridosso delle case. Se i terreni fossero trattorati almeno per una fascia di rispetto opportuna vicino alle case si abbasserebbe il rischio di incendio. Troppi piromani, incendiari e delinquenti in azione che approfittano delle alte temperature e contro cui i volontari, i forestali e i vigili del fuoco poco possono fare. Il sistema comunale e regionale di protezione civile ha fatto il possibile, ma è una lotta impari contro delinquenti. Occorre in questi giorni un’azione di polizia e militare da parte dello Stato”. Gli fa eco l’ingegnere Salvo Cocina, Dirigente Generale della Protezione Civile Siciliana, che segue costantemente l’evolversi della situazione incendi nell’Isola, mantenendo informato il Presidente della Regione e coordinandosi con la Protezione civile nazionale. Seguendo i Funzionari che operano nei teatri delle operazioni di spegnimento e le decine di squadre di volontari che si stanno spendendo nella lotta ai roghi in supporto a Vigili del Fuoco e Corpo Forestale”.

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