“Nessun Paese in questo continente si salverà da solo”. E’ questo uno dei passaggi chiave di Mediterraneo Sicilia Europa. Un modello per l’unità europea, di Maurizio Caserta, professore ordinario di Economia Politica dell’Università degli Studi di Catania, e Aldo Premoli, giornalista e scrittore milanese, da tempo trapiantato a Catania. Il libro, pubblicato dalla Makor D’edizione, parte da un’amara considerazione: la Sicilia tanto ricca di risorse, quanto povera di redditi. Vengono indicate le vie e la possibile cura perché la Sicilia possa rinascere. Il libro è stato presentato a Villa Reimann a Siracusa. Sono intervenuti Maurizio Caserta (autore del libro e Presidente dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa), Elio Cappuccio (Presidente del Collegio Siciliano di Filosofia), Carmelo Maiorca (giornalista) e Aldo Premoli (co-autore del libro e co-fondatore dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa).

Tenuto a battesimo nel giugno scorso dal direttore della rivista Limes, Lucio Caracciolo, il libro è la sintesi del progetto dell’Associazione no profit “Mediterraneo, Sicilia, Europa” e Siracusa è stata la terza tappa della presentazione del progetto dopo Catania e Gela. “Se l’Europa e l’Italia devono avere un futuro, non possono che averlo con e nel Mediterraneo. L’idea di fare del Mediterraneo una barriera, anche solo mentale, è un’idea suicida”. Maurizio Caserta ha evidenziato come la Sicilia porta in dote ad un progetto di rilancio complessivo dell’Europa quello che possiamo definire il fattore umano e come le Università siciliane possano servire anche a creare una nuova classe dirigente africana e mediorientale. L’autore smantella lo studio proposto da Andrea Ichino e Tito Boeri all’ ultimo Festival dell’Economia di Trento basato sulla necessità di “diminuire i salari al Sud per fare ripartire l’economia”, replicando che “le Nazioni esistono perché le differenze vengono uniformate dai diritti”. E, a proposito di norme e diritti, Elio Cappuccio ha rilevato come il fattore umano in Sicilia è stato inevitabilmente contaminato dal familismo e come la dimensione dell’etica pubblica sia stata superata dalla dimensione personale-individuale. Riprendendo le parole di Samir Kassir, Cappuccio ha sottolineato come il Mediterraneo sia ancora il luogo dove si giocano i destini del mondo. Carmelo Maiorca ha lamentato la difficoltà di utilizzo dei fondi strutturali in Sicilia e valorizzato il ruolo di volontariato e associazioni: “se a gestire i beni comuni sono i vecchi apparati e la burocrazia, si allontana l’obiettivo del cambiamento”. Ha concluso Aldo Premoli, illustrando le tante iniziative dell’associazione e le partnership già in essere. Tra gli interventi programmati si registrano quelli, molto puntuali, della responsabile di Emergency Siracusa, Donatella Crucitti, di Amnesty International e del componente della Direzione nazionale di Cittadinanza Attiva, Giuseppe Magrì.

 

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