L’Amministrazione comunale megarese ha reso noto che, in questi giorni, si sta procedendo alla liquidazione dei contributi previsti dal “CuraAugusta 2.0”.

I contributi in oggetto sono stati assegnati a favore delle imprese commerciali, artigianali, dei servizi, degli enti del terzo settore che sono stati danneggiati, lo scorso anno, dalla pandemia di Covid-19.

Su di un totale di 493 istanze pervenute al bando ne sono risultate regolari solamente 241. Di queste ultime, fino a ora, ne sono state già liquidate 203, e ne rimangono da liquidare 38. Più della metà delle istanze presentate, ben 252, pertanto sono state rigettate. I dati sono stati forniti, a seguito di un interrogazione consiliare fatta dai consiglieri del Movimento 5 Stelle all’assessore allo Sviluppo Economico, Tania Patania.

“È stato un lavoro lungo – ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Di Mare – perché le domande erano circa 500 e devo esprimere gratitudine gli uffici che se ne sono occupati, nonché al responsabile del Suap (Sportello unico per le attività produttive), Alessandro Blandino, in primis, perché gestire e verificare 500 domande con tutti i problemi che possono essere anche relativi alla conformità dei dati che sono stati forniti, non è stato un lavoro facile”.

“Sicuramente potevamo fare di più – ha concluso il sindaco – però avere già regolarizzato e liquidato 203 su 241 istanze significa che ormai sono state pagate quasi tutte. Le rimanenti verranno liquidate a breve”.

l regolamento del “Cura Augusta 2.0” venne approvato, con i soli voti della maggioranza, il 30 settembre 2021. Vennero approvati anche alcuni emendamenti presentati dalle commissioni consiliari Affari generali e Sviluppo economico, con delle indicazioni fornite dai revisori dei conti riguardanti la cifra stanziata allo scopo e la definizione delle categorie dei destinatari.

Tra i destinatari dei finanziamenti del “Cura Augusta 2.0” figurano i gestori dei pubblici servizi, gli esercenti di settori non alimentari, i titolari di attività di servizi, tutti gli enti ed associazioni del terzo settore con comprovata attività svolta almeno dal primo gennaio 2018, le società sportive regolarmente iscritte e affiliate al Comitato olimpico nazionale italiano che possono dimostrare di avere fatto attività dal primo gennaio 2018, le palestre, e i liberi professionisti. Non sono stati compresi, invece, gli esercenti del settore alimentare.

L’importo massimo per ogni attività ammessa ammonta a 2 mila euro su uno stanziamento complessivo di ben 730 mila euro, di cui circa 600 mila euro provenienti dalla rimodulazione dei debiti voluta dalla precedente amministrazione a cui sono stati aggiunti altri 130 mila euro di aiuti economici concessi dallo Stato durante i mesi dell’emergenza sanitaria.

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