“Già il 22 febbraio 2023 avevamo chiesto di spostare altrove i numerosi concerti pop-rock in predicato al Teatro Greco, prevedendo come sarebbe andata a finire. Ribadiamo che il nostro Teatro non è il luogo più adatto a tali manifestazioni artistiche. “Il Teatro non si presta alla gente che balla sulle tavole”, profetizzava il Soprintendente, Salvatore Martinez! Nonostante raccomandazioni e prescrizioni, mai previsione fu più veritiera“. Così dichiara Liliana Gissara, presidente della sezione siracusana di ”Italia Nostra”.
”Avevamo scritto – prosegue Gissara – che un Monumento che è testimonianza delle più alte vette culturali che l’Antichità ha espresso in Occidente, non è certo il più adatto ad ospitare concerti pop-rock”, con spettatori che, alla conta dei fatti, incitati dagli artisti, non resistono alla tentazione di … ballare sulle tavole. Spettacoli che sono tanto “cari” all’Amministrazione anche nell’accezione pecuniaria del termine, cioè: costosi, se è vero che il Comune ha sborsato circa 80.000€ dei nostri soldi, che avrebbe potuto impiegare più utilmente”.
”La sfilza di autorizzazioni concesse per tali spettacoli in quel Sito – continua la presidente della sezione siracusana di ”Italia Nostra” – oltre che contraria al comune buon senso che consiglierebbe ogni cautela nella valutazione delle proposte, anche solo in forza della sua conclamata fragilità, non tiene conto dell’augusta, secolare tradizione avviata dagli illuminati fondatori dell’INDA, nonché delle linee-guida della moderna “Carta di Siracusa”. Si ricorda che il Patrimonio archeologico appartiene a tutti e che la sua tutela è un obbligo verso le generazioni a venire; per questa ragione, la sua fruizione deve essere la più accorta e congrua possibile. In nessun caso può essere altro”.

”Già nella “lettera aperta” ai candidati a Sindaco – conclude Liliana Gissara – Italia Nostra richiedeva attenzione ai nostri Monumenti con più riguardo alla loro Storia, ancor più per il prestigio e la fama che Essi conferiscono da sempre alla Città. Primo tra tutti: il Teatro Greco. Per i nostri discendenti dobbiamo “custodire il fuoco”, piuttosto che lasciare loro “ceneri da adorare”. Che è il rischio che si corre con la mercificazione, al posto della tutela e della corretta e congrua fruizione”.

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