L’Asp di Siracusa ha ospitato una delegazione di funzionari della Banca Mondiale (World Bank Group) proveniente da Washington in visita in Sicilia da qualche giorno con la ricognizione di alcune selezionate strutture di accoglienza, per elaborare uno studio sul fenomeno migrazione ed individuare soluzioni per rendere più favorevoli le condizioni dei territori maggiormente interessati dal flusso migratorio. A Siracusa l’attenzione si è concentrata sul Centro di accoglienza di Melilli che ospita donne, nuclei familiari e minori non accompagnati. All’incontro, presieduto dal direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta insieme con il direttore Sanitario Anselmo Madeddu, hanno partecipato i rappresentanti degli Assessorati regionali delle Politiche sociali e della Salute, rispettivamente Daniela Segreto e Francesco Bongiorno, i medici della Sanità Marittima (Usmaf) di Siracusa e Augusta, rappresentanti della Prefettura di Siracusa con la vice prefetto vicario Caterina Minutoli, dell’Asp con i coordinatori agli sbarchi e all’accoglienza Lavinia Lo Curzio, Maria Lia Contrino, Carlo Candiano e Gioacchina Caruso, della Protezione civile e delle Organizzazioni di volontariato Croce rossa italiana, Emergency, Terre des Hommes, attori, giornalmente impegnati in rete, con il coordinamento locale della Prefettura e regionale dell’Assessorato alla Salute, a gestire il fenomeno degli sbarchi e dell’accoglienza lungo le coste siracusane. Il fenomeno sbarchi vede la provincia aretusea, ed in particolare il comune di Augusta, primo punto di ingresso della Sicilia. Nell’ultimo triennio la Sicilia ha accolto l’80 per cento degli sbarchi avvenuti in Italia, di cui il 40 per cento nel Siracusano. Dopo la visita al Centro di Accoglienza di Melilli l’incontro è proseguito con una riunione operativa nella sede della direzione generale dell’Azienda durante la quale è stata ampiamente illustrata ai funzionari della Banca mondiale l’organizzazione della gestione degli sbarchi e dell’accoglienza messa a punto dall’Asp di Siracusa “con una azione mirabile ed efficace di coordinamento da parte della Prefettura – ha puntualizzato il direttore generale Salvatore Brugaletta – di tutte le forze locali”. Il direttore generale ha sottolineato come i numerosi sbarchi di migranti sulle coste siciliane e soprattutto nella provincia aretusea, hanno reso necessaria l’attivazione in prima linea dell’Azienda Sanitaria che ha predisposto dal 2013 una serie di interventi al fine di offrire ai cittadini stranieri che giungono sulle nostre coste l’assistenza sanitaria dovuta, secondo le normative nazionali vigenti, sulla base di quanto previsto dal Piano di Contingenza Sanitario Regionale Migranti. Navigazione articoli Giuseppe Patti dei Verdi: “Si tolga l’appalto sui rifiuti a Igm” Inda, lettera di Zappulla al ministro Franceschini