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Il 28 febbraio ricorre il sesto anniversario della “messa per la vita” nata su iniziativa di Don Palmiro Prisutto ad Augusta allo scopo di richiamare l’attenzione pubblica sul problema ambientale che segna il quadrilatero industriale della provincia di Siracusa.
A 6 anni di distanza Don Prisutto, che il 28 di ogni mese celebra la messa, torna a sollecitare azioni concrete: “Qualche piccolo, ma timido intervento – scrive – si è visto, ma tanto rimane ancora da fare. Il 21 aprile 2005 – ricorda – circa tremila persone, parteciparono alla fiaccolata per ricordare l’olocausto industriale. E dopo quella manifestazione rivolsi un appello alle tante persone e famiglie colpite dal cancro a raccontare la propria storia ad esternare il loro dolore per realizzare un Libro della memoria”.
Una mossa questa che avrebbe potuto, secondo Don Prisutto a smuovere le coscienze, costringendo le istituzioni ad intervenire come è accaduto a Taranto e nella Terra dei fuochi.
“Ci furono pochissime risposte – riferisce Don Prisutto – forse perché per molti la salute vale meno del posto di lavoro.
In occasione del sesto anniversario della Messa – prosegue – voglio, tuttavia rilanciare quell’appello del 2005 per trasformare il dolore nascosto in una forte richiesta di giustizia non solo per le vittime dell’inquinamento, ma anche per la nostra città, che sembra inesorabilmente avviarsi verso il declino.Forse – conclude – siamo ancora in tempo”.

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