È calato il sipario sulla quindicesima edizione del festival poetico “Il Federiciano“, ideato dal maestro Giuseppe Aletti e patrocinato dal Comune di Augusta, che ha consacrato ufficialmente la città megarese come nuovo Paese della Poesia.
Un’edizione da record con oltre 4.800 partecipanti, oltre 9.000 composizioni, 1.500 poeti presenti in Augusta che hanno fatto registrare il tutto esaurito nelle strutture ricettive.
L’investitura di “Paese della Poesia“ è avvenuta il 26 agosto, nella seconda giornata del festival, con
l’inaugurazione al pubblico delle sei stele in ceramica maiolicata, alla presenza del sindaco, Giuseppe Di Mare e dell’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino; del maestro Alessandro Quasimodo, ospite di punta; della giornalista Caterina Aletti in rappresentanza della casa editrice; e dell’attrice Mariapaola Tedesco, madrina dell’evento. Le opere collocate in via SS. Annunziata, lungo la strada ribattezzata “Largo della Poesia”, esaltano la via che un tempo costituiva l’ideale legame della comunità civica, militare e religiosa, collegando la Chiesa madre e il Castello svevo della città nata per la felice intuizione di Federico II di Svevia, a cui è dedicato il premio.


Dopo i saluti del sindaco, dell’assessore e di Caterina Aletti, il lungo corteo si è mosso compatto da Piazza Duomo, in processione laica, per assistere al suggestivo momento dello svelamento, quando, staccato il telo dai pannelli, sono stati ufficializzati i nomi dei vincitori, che, come da tradizione, non sono avvisati in anticipo.
La prima stele scoperta è stata “Alla nuova luna“ di Salvatore Quasimodo, letta dalla voce del figlio Alessandro che ha voluto onorare la memoria del padre Salvatore, amareggiato, all’epoca in cui
scrisse la poesia, dal fatto che non fosse stata compresa nel profondo come poesia religiosa. Fu il
Cardinale Montini, futuro Paolo VI, ad apprezzare il testo che è stato riscoperto ai giorni nostri, essendo stato scelto anche come una delle tracce dell’esame di maturità 2023.
Oltre alle parole, ogni stele, realizzata dal maestro ceramista Orazio Costanzo, è personalizzata da un design che rimarca momenti della vita di Federico II, come uomo e imperatore, valorizzando aspetti puntuali per un racconto in immagini della città, che unisce storia, poesia e territorio. Dal tema di “Federico II e le fortificazioni“ che fa da cornice alla poesia quasimodiana, con il dipinto
del Castello Svevo, elemento simbolo della città, si passa alla seconda stele inaugurata, arredata con
il tema delle armi, che riporta le poesie “I gabbiani“ di Laura Cecchetto, di Pecetto Torinese, e
“Quercia e girasole“ di Francesco Schettini, di Villa Literno (CE). La terza stele, dedicata a
“Federico, la musica e il canto“, è stata assegnata a “Felice“ di Monica Calabrese, di Bologna, e a
“IC Crotone Milano“ di Angela Potenza, di Firenze. La quarta stele, dal tema pittorico “Gli amori di
Federico“, riproduce la lirica di pace e fratellanza “Dio“ del professore e poeta libanese Hafez
Haidar; la quinta stele con il tema “Federico e la cultura”, svelata dai tre giovanissimi vincitori della
gara poetica “Estemporanea di Poesia“ della prima giornata del festival, su idea di Carrabino (Quale
miglior esempio di tre giovani che sono il nostro futuro?), riporta le poesie vincitrici “Le tue
lentiggini“ di Luca Birettoni, di Città di Castello (PG) e “L’abisso” di Cosimo Marulli, di Copertino
(Le). Altro momento di interesse collettivo, è stata la premiazione del poeta Salvatore Seguenzia,
insignito della targa di “Custode del Paese della Poesia“, per aver permesso, in sinergia con
l’assessore Carrabino, la nascita di questo nuovo “Paese della Poesia”.

A concludere lo spazio dedicato all’angolo attrattivo dell’antologia poetica a cielo aperto, ornato da
fioriere e fari che puntano sulle stele, è stata la poesia “1 gennaio” di Giuseppe Aletti, lirica sui
nuovi inizi, e che idealmente sancisce la nascita del nuovo “Paese della Poesia” ad Augusta.
Un inizio entusiasmante, che ha risvegliato l’antica vocazione della città all’accoglienza, come
ricordato nel suo intervento conclusivo dall’assessore Carrabino.
L’invasione pacifica dei poeti federiciani, dal Largo a loro dedicato, si è diretta verso le tre piazze
del centro storico (Piazza Castello, Piazza Duomo e Piazza Mercato) per dare inizio a tre reading di
poesia in contemporanea, per la festa collettiva del più grande raduno poetico d’Italia che si
incontra, di anno in anno, al festival “Il Federiciano”.
Ora il festival è terminato – dichiara il sindaco Giuseppe Di Mare – ma restano ancora accese le luci
sul premio e sulla nostra città di Augusta.
Soddisfatto Giuseppe Aletti, costretto da un grave infortunio a seguire il festival a distanza, senza
tuttavia far venire meno il suo apporto. Il maestro ritornerà quanto prima ad Augusta, per
apprezzare dal vivo i risultati materiali del festival, concretizzati nelle pregiate stele che arredano il
centro storico.

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