Varato il piano per la sicurezza nucleare del porto di Augusta ...

Un numero considerevole di Imprese operanti nel porto di Augusta non potranno
accedere nella stessa percentuale di altre imprese ai finanziamenti previsti dal
decreto “Cura Italia” emanato dal governo per sostenere le aziende in crisi a causa
del blocco delle attività dovute alla pandemia del Coronavirus.
Lo mette in evidenza l’associazione Unionports Maritime Cluster che fa rilevare
come il fermo delle attività della Raffineria Sonatrach di Augusta per quattro mesi
nel 2019 per adeguarsi a superori standard di sicurezza ed innovazioni tecnologiche
ha comportato una importante riduzione del traffico marittimo . Si è ridotto quindi
il fatturato di queste imprese di circa il 35 per cento.
Per cui, prevedendo il “Cura Italia” finanziamenti (per le imprese con fatturato
fino a duemilioni di euro) calcolati in percentuale sul fatturato 2019 (per ottenere
dalle banche finanziamenti fino al 90 per cento garantiti dallo stato) l’ammontare
del possibile finanziamento si riduce, per queste imprese , in modo significativo.
Fino a misure tali da non potere permettere , in molti casi, la continuazione della
attività.
Unionports Maritime Cluster , nel segnalare la peculiarità di questa situazione, fa
appello alle autorità, ed alla deputazione nazionale, affinchè il decreto “Cura
Italia” venga emendato per tenere conto, in casi simili ed eccezionali , del bilancio
2018 come riferimento per il calcolo dei finanziamenti .
Unionports evidenzia inoltre come le aziende che superano i due milioni di fatturato
siano escluse dai finanziamenti e quindi penalizzate . E, per alcune tipologia di
aziende, due milioni non sono un grosso giro di affari, tenendo conto dei costi
sostenuti.

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