Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha trasmesso una nota del ministero della Salute che evidenzia l’aumento dell’incidenza di scarlattina e di infezione invasiva da streptococco di gruppo A, precisando che “si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023, soprattutto nei bambini di età inferiore a 15 anni”. Una conferma sull’aumento di casi di scarlattina arriva anche dalla Società italiana di pediatria, ma per fortuna non di infezioni invasive. 

La scarlattina è una malattia che sta interessando, anche la Sicilia, in particolare nelle scuole. La situazione attuale rientra nella media, soprattutto se si considera il periodo pre-Covid.

“Come noto a molti genitori ed a chi lavora in ambito pediatrico – spiegano gli esperti – la scarlattina è una malattia infettiva acuta e contagiosa che, a differenza delle altre comuni malattie esantematiche dell’infanzia, è causata da un batterio e non da un virus. È infatti causata da ceppi di Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (SBEGA) che producono una tossina denominata tossina pirogenica che, nei soggetti suscettibili, passa in circolo causando l’esantema e gli altri sintomi della malattia“.

L’infezione è trasmessa per via aerea tramite droplets da un soggetto malato o portatore e colpisce prevalentemente i bambini tra i 5 e i 15 anni, è rara sotto i tre anni.

Presenta un tempo di incubazione variabile tra 1 e 7 giorni e si può facilmente diagnosticare con tampone faringeo avendo cura di strofinare delicatamente sulla parte posteriore del cavo orale ( faringe) e sulla superficie delle tonsille.

Quest’infezione è solitamente caratterizzata da una prima fase pre-esantematica ed una seconda esantemica.

La prima fase (pre-esantemica) è caratterizzata da:

  • Febbre (39-40 °C causata da tossine pirogeniche) e brividi
  • cefalea
  • nausea e vomito
  • enantema, che trova la sua espressione più evidente in una angina faringea rossa ovvero in una infiammazione della faringe (faringite) che si manifesta con senso di costrizione alla gola e deglutizione dolorosa (da cui il nome “angina”)
  • infine, la lingua si ricopre dapprima di una patina bianca e poi, desquamandosi, diventa di colore rosso vivo con papille ipertrofiche così da ricordare la superficie di una fragola (lingua “a fragola”)

La seconda fase (esantematica) è invece caratterizzata da il tipico esantema rosso scarlatto che inizia all’inguine, alle ascelle e al collo, per poi generalizzarsi a tronco, braccia e gambe e, nell’arco di 24 ore, a tutto il corpo. Al volto, l’arrossamento delle guance contrasta con il relativo pallore del naso e della zona intorno alla bocca. Questa distribuzione dell’esantema, che compare solitamente a 12/48 ore dalla comparsa dei primi sintomi, conferisce al volto un caratteristico aspetto noto come “maschera scarlattinosa”. A livello della lingua si manifesta un enantema con arrossamento delle papille ed una patina biancastra.

Le manifestazioni cutanee hanno l’aspetto di capocchia di spillo di colore rosso scarlatto fittissimi non confluenti fra loro, che si scolorano alla pressione e residuano al tatto una particolare sensazione di ruvidità. L’esantema, solitamente, si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto ad una desquamazione con lamelle fini che inizia al volto e prosegue fino al tronco, alle mani e ai piedi e può durare fino a 10-20 gg.

I piccoli malati di scarlattina sono contagiosi 1-5 giorni prima dello sviluppo dei sintomi e per tutta la durata della malattia se non viene instaurata una adeguata terapia. In caso di trattamento antibiotico adeguato (Penicilline) il bambino non è più contagioso dopo 48 ore dall’inizio della terapia.

Prima dell’avvento degli antibiotici, la scarlattina rappresentava una delle principali cause di morte. Inoltre, talvolta, era responsabile per l’insorgenza di complicanze tardive come la glomerulonefrite e l’endocardite. Anche ai nostri giorni la scarlattina rimane una patologia da non sottovalutare e che è bene trattare entro 10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. È importante sapere che, se non adeguatamente trattata, la scarlattina può causare precocemente un quadro tossico generalizzato causato dalla tossina pirogenica con possibile coinvolgimento del cuore, dei reni, del fegato e delle articolazioni. Come nelle più comuni infezioni da streptococco, si possono manifestare complicanze immunologiche tardive come la malattia reumatica e la glomerulonefrite acuta post-infettiva. Lo streptococco può inoltre causare ascessi tonsillari, otiti e sinusiti. 

La scarlattina si curano facilmente attraverso una terapia antibiotica prescritta dal pediatra alla quale si può accostare la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene nel caso in cui compaia febbre elevata.

È importante sottolineare che, nonostante la presenza della scarlattina, non ci sono motivi di allarme. È una malattia comune e curabile, purché diagnosticata e trattata tempestivamente. In ogni caso, è sempre meglio adottare buone pratiche igieniche come lavarsi le mani regolarmente e coprirsi la bocca quando si tossisce o starnutisce, per prevenire la diffusione di malattie infettive come, appunto, la scarlattina.

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