L’Asd Avola Calcio scende in campo per la ricerca in occasione della partita contro il Vittoria, prevista domenica 29 gennaio alle 15 allo stadio Meno Di Pasquale di Avola. Per l’occasione sarà consegnata la maglia del capitano a Giuseppe Ruiz, ragazzo affetto da mucopolisaccaridosi di tipo III. La sindaca, Rossana Cannata, l’assessore allo sport, Fabio Cancemi insieme con il capitano stesso, Ivan Caldarella della squadra e il mister Attilio Sirugo sono andati a trovare il giovane Giuseppe per mostrare la vicinanza dell’amministrazione e dello sport. La solidarietà, infatti, non ha confini, ma in questo caso ha due colori: il rosso e il blu. È quello della maglia dell’Avola orgogliosamente portata dai calciatori della squadra. La maglia sarà messa all’asta e il ricavato verrà totalmente devoluto alla causa dei Sanfilippo Fighters e alla ricerca. Nei giorni scorsi, la squadra– grazie all’intervento della prima cittadina – è entrata in contatto con i Sanfilippo Fighters, associazione composta da familiari e amici dei bambini affetti dalla mucopolisaccaridosi di tipo III, anche conosciuta come “Sindrome di Sanfilippo”, una rara malattia neurodegenerativa che colpisce i bambini. Per la sindrome di Sanfilippo, ad oggi, non esiste una cura e l’aspettativa di vita non va oltre l’adolescenza. Proprio quell’adolescenza che dovrebbe essere ricca di calci ad un pallone, di partite tra amici, di un tifo sfegatato vissuto allo stadio, diventa per i Sanfilippo Fighters solo il 90esimo minuto di una partita molto combattuta. Esiste però un modo per lottare: la ricerca, per la quale ognuno può fare la propria parte. “Non potevamo non dare il nostro sostegno per un’iniziativa di solidarietà tanto importante e per Giuseppe – dice Rossana Cannata -. Sosteniamo questi fantastici ragazzi, Giuseppe e la sua famiglia, e siete tutti invitati a partecipare alla partita di domenica. Una giornata di sport ma con un occhio importante alla ricerca, strumento indispensabile per combattere e sconfiggere le malattie”. L’iniziativa è nata da un’idea di Daniele Di Benedetto, referente abruzzese dell’associazione Sanfilippo Fighters. Daniele, papà di Giorgia e Ginevra, affette dalla stessa malattia, ha contattato tutte le società calcistiche nelle città in cui risiedono i bambini e ragazzi affetti dalla sindrome di Sanfilippo per dare loro modo di calpestare un campo da calcio e giocare una partita importante insieme alla propria squadra. Sono già scese in campo, Gaia a Catania, Ginevra a L’Aquila, Michele a Sala Consilina, Daniele a Locri, Giorgio a Ferrara, Chris a Sassari. E adesso Giuseppe ad Avola. Tanti altri campi da calcio aspettano altri bambini nei prossimi giorni senza mai dimenticare i ragazzi scomparsi prematuramente e chi oggi non riesce più a calpestare un campo da calcio, anche per loro ci sarà una maglia nei prossimi giorni. “Ringrazio l’amministrazione Rossana Cannata per l’attenzione avuta nei confronti di Giuseppe e dell’associazione – conclude la mamma di Giuseppe, Daniela Gambuzza – e la società Avola Calcio, nelle persone del presidente, Gregorio Motta e del Vice Presidente, Vincenzo Coffa. Credo che sia necessario sensibilizzare le persone alla conoscenza delle malattie rare e all’importanza della ricerca. I nostri ragazzi lottano tutti i giorni contro la sindrome di Sanfilippo, ma è una battaglia in cui non ci sono né vincitori né vinti, perché a vincere è la vita. Il nostro è un urlo di speranza che accompagna sempre i San Filippo Fighters”. Navigazione articoli Educazione della Legalità nelle scuole siciliane: la Polizia di Stato in prima linea Assicurazione Inail 2023 contro gli infortuni domestici, come funziona e chi può richiederla