Un giovane che si era recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola, dopo avere avuto un malessere, è stato definito uno “scassamaroni”. Si legge così sul foglio di dimissioni rilasciato a M.B., trentatreenne di Avola. Il 27 agosto scorso il giovane si era recato al pronto soccorso in preda a dolori dovuti a un’ernia iatale.

L’episodio è diventato virale sui social ed è stato ricostruito dal quotidiano La Sicilia. Sul foglio di dimissioni, il medico scriveva: ”Esame obiettivo: dimesso paziente scassamaroni, giunto in PS per agitazione psicomotoria”.

La vicenda è stata raccontata alla stampa locale dalla compagna del giovane. ”Il mio partner stava molto male e – ha dichiarato la donna – siamo giunti in ospedale per questo, io sono rimasta in sala visite in attesa che venisse controllato dai medici. Quando è uscito, mi sono accorta che nel referto delle dimissioni, accanto al suo nome, era stato aggiunto il termine scassamaroni”.

La compagna del 33enne di Avola ricoverato ha ammesso di aver pensato subito a uno scherzo. ”Solo dopo ho realizzato che era tutto vero – ha sottolineato -. È entrato perché era in preda a forti dolori addominali e a vomito. Invece di essere curato è stato deriso con tanto di scritta”.

Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, ha richiesto l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di quanto accaduto nei giorni scorsi al pronto soccorso del nosocomio avolese.

”Non appena ne sono venuto a conoscenza, assieme al direttore sanitario aziendale, ho chiesto al direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Avola di fornire chiarimenti e di disporre nell’immediatezza l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di tale assurda condotta”, afferma Caltagirone.

L’Asp aretusea parla di ”ingiustificabile e offensivo aggettivo inspiegabilmente riportato nel verbale di dimissione” del paziente da parte del medico che lo aveva preso in carico.

”Il costante lavoro quotidiano volto ad accrescere la credibilità del nostro sistema sanitario regionale e a migliorare il rapporto di fiducia tra le istituzioni sanitarie e i cittadini – evidenzia il direttore Generale dell’Asp di Siracusa – viene purtroppo compromesso da singoli comportamenti non consoni al ruolo e all’etica professionale, nonché al rispetto del cittadino che accede con fiducia ai nostri servizi sanitari in uno stato di fragilità. Esprimo le più profonde scuse dell’azienda al paziente che è stato, purtroppo, destinatario di un comportamento soggettivo – conclude il manager – comunque ben lontano dal buon operato di tanti altri sanitari che si prodigano anche a rischio, a volte, della propria incolumità”.

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