Era finito in carcere il 7 maggio dello scorso anno con l’ accusa di estorsione aggravata e maltrattamenti ai danni della propria madre, dopo che la stessa congiunta chiese l’intervento dei carabinieri per la pesante situazione dentro le mura domestiche con il figlio. Scarcerato poi con gli obblighi imposti dal giudice nel settembre scorso. A chiudere giovedì scorso la propria pendenza con la giustizia è stato l’avolese M.M., 36 anni, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, il quale al termine del processo svoltosi davanti al Gip del Tribunale di Siracusa Salvatore Palmeri ( Pm Tommaso Pagano) , ha ottenuto una sentenza di parziale condanna, definendo la propria posizione processuale con la forma richiesta e accolta del rito abbreviato. Il giudice al termine della Camera di consiglio ha ritenuto l’imputato colpevole soltanto del reato di estorsione riqualificato come “tentato”, ritenendo che non sarebbero sussistiti gli altri elementi delle aggravanti contestate inizialmente nel capo di imputazione. Il giudice ha quindi condannato M. M. alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione, mandandolo invece assolto del reato di maltrattamenti in famiglia perché “ il fatto non sussiste”. Al termine della requisitoria il pubblico ministero aveva avanzato richiesta al Gip per la condanna finale di un anno e 9 mesi di reclusione. Navigazione articoli AUGUSTA. CONTROLLO DEL TERRITORIO EFFETTUATO DALLA POLIZIA DI STATO. PACHINO. SORPRESI DAI CARABINIERI CON PIU’ DI UN KG DI “ROBA”: ARRESTATI UN UOMO ED UNA DONNA