Tre vittorie su tre nei derby casalinghi, ma anche i successi contro Matera e Cosenza, sempre al “Nicola De Simone” hanno acquistato un peso specifico rilevante. Il bilancio delle prime 21 giornate di campionato per il Siracusa è soddisfacente. Partita a ralenty con 2 punti nelle prime sei giornate di campionato, la squadra di Sottil ha ingranato la marcia giusta soltanto ai novembre, risalendo rapidamente la classifica e guadagnando un posto in zona playoff. Finisse oggi il torneo di Lega Pro, gli azzurri disputerebbero gli spareggi per la promozione, essendo decimi, ad un solo punto dal Catania. Proprio al successo casalingo contro gli etnei di 25 giorni fa sono legati i più bei ricordi di un girone di andata ai limiti della perfezione. Nella gara più attesa dalla piazza, il Siracusa non ha tradito, giocando con carattere e determinazione e riuscendo a punire gli avversari con una rete di Scardina. Un successo che, al De Simone, mancava da 64 anni e che ha fatto ubriacare di gioia il popolo aretuseo. Da ricordare, però, anche la vittoria in rimonta sull’Akragas. Sotto di 2-0 dopo un quarto d’ora di gioco, gli azzurri si sono trasformati negli ultimi 20 minuti del primo tempo, andando al riposo sul risultato di parità e completando la rimonta nella ripresa. Di forza anche la vittoria del 22 dicembre sul Messina e poco importa se l’anno solare si è chiuso con la sconfitta di Foggia. Questa squadra merita soltanto applausi ed elogi perché era partita per salvarsi e si ritrova a competere per un posto al sole. Programmi e obiettivi comunque non cambiano: il Siracusa cercherà di raggiungere al più presto quota 45 punti per essere certo di mantenere la categoria. Poi, eventualmente, potrà pensare a qualcosa di più ambizioso.

Ora intanto è tempo di mercato e anche se il tecnico non ama parlare della finestra invernale, dalle sue parole si può evincere come la squadra sarà ritoccata con l’innesto di tre pedine, una per reparto. Lo ha detto anche il tecnico Andrea Sottil, timoniere di una squadra alla quale è riuscito a trasmettere la sua mentalità operaia. “Quando dimentichiamo la tuta da operaio e indossiamo il frack – questo il suo mantra, rischiamo di andare incontro a brutte figure. Se giochiamo sempre con il sangue agli occhi, possiamo mettere in difficoltà chiunque”. E ne sanno qualcosa le grandi cadute al de Simone in un girone di andata praticamente perfetto. O quasi.

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