Una promozione cercata, voluta inseguita. “Ci abbiamo creduto anche quando, qualche settimana fa, eravamo a 7 punti dalla prima – dice Roberto Regina (nella foto con il figlio Gianmarco) – E’ il giusto premio per una società e per una squadra che ha dimostrato sempre carattere e spirito di sacrificio”. Il tecnico dell’Atletico Siracusa ha festeggiato il traguardo e se lo vuole godere appieno anche se mostra non poco fastidio per la prima espulsione rimediata in carriera da allenatore. Dopo il rosso mostrato a Cocola a inizio ripresa per doppia ammonizione, sul risultato di 2-0 per gli aretusei, l’allenatore si è avvicinato all’arbitro e gli ha appoggiato una mano sulla spalla quasi per abbracciarlo. Ma lo ha fatto con un pizzico di rabbia. “Poi – racconta Regina – gli ho detto all’orecchio che, così facendo, avrebbe rischiato di compromettere i nostri sforzi e i nostri sacrifici. Non mi è infatti piaciuto il suo atteggiamento perché il secondo giallo è arrivato su richiesta del giocatore francofontese che aveva subito il fallo e dopo che lui aveva fatto proseguire il gioco per il vantaggio. La cosa che mi ha fatto arrabbiare di più, però, è stata un’altra”.

Regina qui svela quanto accaduto durante l’intervallo. “Il mio giocatore Pincio ha chiesto all’arbitro perché non avesse espulso un giocatore avversario durante il primo tempo per un brutto insulto che gli aveva rivolto. Ha risposto che aveva usato il buon senso. Abbiamo accettato la sua decisione ma allora perché utilizzare due pesi e due misure, espellendo il nostro capitano per un normale fallo di gioco a centrocampo? Questo mi ha dato fastidio. Forse l’arbitro ha voluto fare il protagonista ma così facendo ci ha messo in grande difficoltà perché abbiamo disputato tutto il secondo tempo con un uomo in meno e contro la capolista. Per fortuna poi siamo riusciti a vincere ma occorrerebbe maggiore attenzione da parte dei direttori di gara”.

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