Agricoltura in ginocchio, in Sicilia a causa del caldo e degli incendi dei giorni scorsi. Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che hanno devastato l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi. “I danni sono incredibili perché, la forte calura e le elevate temperature, hanno un impatto fortemente negativo sulle nostre produzioni”. Sono le parole di Rosario Marchese Ragona, presidente regionale di Confagricoltura, relativamente ai danni causati al comparto agricolo siciliano dalle temperature, particolarmente elevate, dei giorni scorsi. Confagricoltura: “I danni sono enormi” “Un po’ tutte le fruttifere stanno soffrendo come gli agrumi, le uve da tavola e da mosto e gli uliveti. I danni sono enormi anche là dove vengono effettuate le irrigazioni. – afferma Marchese Ragona – Tutta l’agricoltura siciliana è fortemente danneggiata e adesso si sono aggiunti anche gli incendi. Ci sono danni anche per mancate irrigazioni perché non sempre l’acqua nelle campagne arriva dai vari consorzi di bonifica e nascono situazioni nelle quali anche le piante, danneggiate già dal caldo, come i frutti ne subiscono le conseguenze”. Coldiretti: “Vigneti, frutteti e grano distrutti” Giuseppe Marsolo è il vice direttore di Coldiretti a Palermo. “I danni provocati dal caldo dei giorni scorsi – ha detto – si sono aggiunti ai problemi dovuti alle piogge persistenti e al clima che sembra completamente impazzito. I vigneti erano già stati attaccati da peronospora, che rende il vigneto più debole e fa sì che gli argini comincino a rompersi e il caldo eccessivo di questi giorni ha fatto distruggere tutto il prodotto di quest’anno. Anche i frutteti – continua Marsolo – hanno subìto danni perché il caldo li ha prosciugati. È un problema per quelli che non sono irrigui così come per le ortive, che sono state irrigate ma è ancora da valutare se abbiano subìto danni e di quale entità, a causa del caldo. Per il resto delle colture – sottolinea il vice direttore Coldiretti a Palermo – danni enormi sono stati causati dagli incendi che nel palermitano si sono diffusi a macchia di leopardo distruggendo i pascoli, in alcuni casi il grano ancora non trebbiato e il fieno che doveva ancora essere accatastato. Ci sono stati dunque una serie di problemi e perdite di prodotto, oltre all’aumento dei costi per le irrigazioni di soccorso. Sugli oliveti non siamo ancora in grado di quantificare se abbiano subìto danni e di quale tipologia, ma sicuramente il caldo, accompagnato dallo scirocco, qualcosa avrà causato in termini di cascola dei frutticini”. Coldiretti Catania: “Il problema è la mano dell’uomo” Andrea Passanisi, numero uno di Coldiretti a Catania, pone l’accento sugli incendi che stanno devastando la Sicilia e anche il territorio etneo. “Qua il problema non è il caldo ma la mano dell’uomo, l’incoscienza, non posso credere sia autocombustione. – sottolinea – Nella zona ionico-etnea che si sta sviluppando tantissimo dal punto di vista agricolo e turistico, decine e decine di ettari di agrumi, limoni, avogado e tanto altro, dai costi elevatissimi, vengono bruciati con grandissimi danni per le aziende. Davanti alle conseguenze dei cambiamenti climatici ci sia rimbocca le maniche e si ricomincia – prosegue Passanisi – ma vedere tanto lavoro andare in fumo per mano dell’uomo è veramente troppo”. Cia Sicilia: “Chiediamo lo stato di calamità” Graziano Scardina, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori, ha chiesto alla Regione Siciliana, “il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni ai vigneti causati dalle ondate di calore degli ultimi giorni” e aggiunge, “in particolare, sono state colpite le province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta con il rischio di essere compromessa buona parte della produzione della campagna vitivinicola in corso. Pertanto, la Cia Sicilia chiede con estrema urgenza la dichiarazione di stato di calamità”. Sammartino: “Superiamo l’emergenza, poi faremo conta dei danni” E dalla Regione Siciliana interviene l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino. “Desidero ringraziare – afferma Sammartino – i vigili del fuoco, gli addetti della protezione civile, gli agenti del Corpo forestale e i forestali” e riguardo all’agricoltura in particolare afferma: “Intanto si superi l’emergenza poi faremo la verifica dei danni. È anche necessario procedere con passo spedito nella ridefinizione di politiche per l’agricoltura incentrate sulla necessità di contrastare i cambiamenti climatici a cui la nostra Regione è più esposta, come i fatti di questi giorni dimostrano, combinando azioni di mitigazione e azioni di adattamento”. La Regione dichiara lo stato di crisi Infine, il governo Schifani, come si legge in un altro comunicato della Regione, ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans. Navigazione articoli L’annuncio di Cannata (FdI): “entro il 2024 consegnata la tratta Ispica-Modica, ecco il resto del cronoprogramma” Sul Rdc, Anci Sicilia chiede confronto con il governo dopo gli arrivi degli Sms