“Abbiamo corretto la norma Turano che consegnava le quote del depuratore Ias al Comune di Priolo Gargallo”. Lo afferma il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, in un comunicato in cui commenta, in modo critico, la Finanziaria regionale, varata la settimana scorsa dall’Ars. Ma in queste poche righe di una nota molto elaborata, emerge un vistoso cambio di equilibrio nella gestione del depuratore Ias, di proprietà pubblica e privata, che si occupa del trattamento dei reflui civili dei Comuni di Priolo, Melilli e Siracusa e dei fanghi provenienti dalla zona industriale. Nei mesi scorsi, per volontà politica dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, le quote di rappresentanza della Regione nell’Ias, pari al 65%, erano, sostanzialmente, finite nelle mani del Comune di Priolo, in particolare del sindaco, Pippo Gianni, molto vicino a Turano ed in predicato di candidarsi all’Ars nell’imminente tornata elettorale. “L’abbiamo eliminata non per una questione personale nei confronti dello stesso assessore alle Attività produttive o del sindaco di Priolo, semplicemente era una anomalia consegnare le chiavi della zona industriale ad un solo ente” assicura il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che, aveva criticato duramente la cosiddetta norma Turano. Ci sono altre questioni, oltre all’Ias, affrontate da Cafeo e legate alla Finanziaria. Per il parlamentare regionale di Prima l’Italia, la manovra non ha toccato temi caldi, come la vicenda dei pensionati Asi“Per la superficialità del Governo regionale – afferma Cafeo – non è stata affrontata la questione dei pensionati delle Asi che, da anni, attendono il Tfr ed il contributo integrativo: alcuni ricorsi sono stati accolti, gli altri sono in attesa di giudizio ma, per evitare ulteriori costi, come le spese legali, la Regione deve riconoscere i loro diritti come peraltro è stato fatto per i dipendenti Esa”. “Non siamo riusciti, inoltre, sempre a causa di quel clima, ad istituire un fondo di garanzia dell’Irfis per lo sconto delle fatture nei confronti delle aziende del Petrolchimico di Siracusa appaltatrici di Isab-Lukoil” aggiunge Cafeo. Che avverte. “Il 40 per cento del bilancio della Finanziaria – specifica il deputato regionale di Prima l’Italia – è comunque vincolato a delle somme che dovrebbe elargire il Governo nazionale. Si attende che Roma dia il via libera ma una volta ottenuto si dovrà ritornare in aula per delle variazioni e proveremo, in quell’occasione, ad affrontare i temi più importanti per la Sicilia”. “La tensione politica impressa dal presidente della Regione – afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – ha determinato un clima pesante all’Ars. Sarà, peraltro, una Finanziaria che batterà il record di norme impugnate: chi era chiamato ad organizzare il confronto non era certamente l’aula ma il Governo, specificatamente il presidente della Regione che non ha partecipato ai lavori dell’ assemblea, ormai distratto dalla campagna elettorale e al tempo stesso ostinato ad imporre la sua ricandidatura”. Navigazione articoli Via libera nella notte alla Finanziaria 2022, manovra da 57 miliardi in tre anni Pachino. Comune in dissesto finanziario, Petralito: “Inizia il cambiamento“