Con il voto favorevole del gruppo di maggioranza di “Canicattini Futura” e il voto contrario della minoranza di “Insieme per Cambiare” il Consiglio comunale di Canicattini Bagni ha approvato, nella seduta di ieri sera, martedì 6 dicembre 2022, il Rendiconto della gestione finanziaria 2021 e il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (15 anni) per spalmare il disavanzo 1.894.519,35 causato dall’obbligo che i Comuni hanno di accantonare alcune somme, come il Fondo Anticipazione di Liquidità concesso dallo Stato per il pagamento delle fatture dei fornitori.

Presenti alla seduta aperta dalla Presidente Loretta Barbagallo e trasmessa come sempre in diretta streaming, la dirigente dei Servizi Finanziari Rag. Daniela Laura Magliocco e i Revisori dei Conti dell’Ente.

Approvato all’unanimità degli undici Consiglieri su dodici presenti in aula il verbale della seduta dell’11 novembre 2022, i lavori consiliari si sono incentrati sul punto successivo relativo al Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021, illustrato dal Vice Sindaco e Assessore al Bilancio Marilena Miceli.

Il Comune di Canicattini Bagni non è strutturalmente deficitario, ha sottolineato l’Assessore Miceli, e risulta essere correttamente adempiente alla trasmissione di tutti i documenti contabili (bilanci di previsione, rendiconti e bilanci consolidati e rispettivi allegati alla BDAP), e non sono stati rilevati debiti fuori bilancio, né tantomeno irregolarità contabili o anomalie gestionali.

Il Rendiconto si chiude con un disavanzo da riequilibrare, dovuto all’obbligo che i Comuni hanno di accantonare alcune somme, soprattutto la nuova contabilizzazione del Fondo anticipazione liquidità ma anche da molteplici altre cause frutto di applicazioni di normative, ad iniziare dal Federalismo fiscale.

Nel 2021, ha ulteriormente precisato l’Assessore Miceli, nonostante le difficoltà finanziarie vissute da tutti i Comuni siciliani a differenza dei Comuni del resto del Paese dove gli standard di vita, occupazionali ed economici sono più alti, e la capacità di riscossione dei tributi è maggiore rispetto a quella che si registra nei Comuni siciliani dove si assesta ad appena al 50%, il Comune di Canicattini Bagni ha garantito i servizi essenziali di qualità ai cittadini, in particolare alle fasce più fragili, migliorato gli interventi sociali, garantito il diritto allo studio con la mensa e il trasporto dei pendolari, tenuto viva con iniziatine culturali e ricreative la vita della città, collaborato con le Associazioni, grazie anche al lavoro degli Uffici e dei Funzionari che hanno saputo reperire fondi regionali e statali.

«L’applicazione delle normative sulla finanza locale, il Federalismo fiscale – ha ribadito l’Assessore Miceli – in questi anni ha delineato in Sicilia una situazione drammatica, essendo molto bassa la capacità di riscossione per il perdurare della crisi economica che investe gran parte delle imprese e delle famiglie, molte delle quali sopravvivono con il reddito di cittadinanza. Oggi, infatti, già un terzo dei Comuni siciliani è in dissesto e alla data odierna oltre 300 Comuni su 391 non hanno le condizioni per approvare gli strumenti finanziari, ovvero rendiconti 2021 e bilancio di previsione 2022».

All’intervento del Vice Sindaco hanno fatto seguito gli interventi critici del Capogruppo di minoranza Alessandro Cultrera e della collega Rita Cassarino, sottolineando la “scarsa capacità di riscossione dei tributi” da parte dell’Amministrazione comunale accusata di “spendere più di quello che incassa”.

Messo ai voti il Rendiconto 2021 veniva approvato con i 7 voti favorevoli della maggioranza e i 4 voti contrari della minoranza.

Come già annunciato nel corso del punto precedente l’argomento successivo ha riguardato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, in 15 anni, di cui all’art. 243-bis del D.Lgs. n. 267/2000, per quanto riguarda il disavanzo di 1.894.519,35 del Rendiconto 2021, causato dall’obbligo che i Comuni hanno di accantonare alcune somme.

Accantonamenti come è stato fatto rilevare nel corsi degli interventi, in particolare del Sindaco Paolo Amenta, che causano doppie pesantezze ai Bilanci che stanno mettendo in ginocchio i Comuni siciliani senza alcun sostegno da parte di Stato e Regione, come sta avvenendo anche con l’aumento dei costi energetici, come più volte sollevato da Anci Sicilia: una prima volta perché non si riesce ad incassare la finanza locale per la crisi che attanaglia famiglie e imprese, e una seconda volta inquanto la stessa corrispondenza del non incassato o del fondo di liquidità bisogna prevederlo a garanzia in un apposito capitolo del Bilancio.

Una situazione difficile nel quale è facile produrre un disavanzo che bisogna riequilibrare, ha ribadito il Sindaco, tenendo conto che il Comune di Canicattini Bagni non è deficitario né tantomeno ha prodotto debiti fuori bilancio.

Sull’argomento di sono susseguiti gli interventi dei Consiglieri di minoranza Alessandro Cultrera, Rita Cassarino e Alessandra Amenta, per ribadire la decisione del loro gruppo di non condividere il disavanzo: «Non intendiamo assumerci responsabilità che non abbiamo e chiediamo all’Amministrazione se per riequilibrare porterà le aliquote dei tributi al massimo».

A rispondere e a garantire che non verranno modificate le aliquote tributarie, così come dal 2014 non è stato mai modificato il piano dei costi del servizio dei rifiuti, è stato lo stesso Sindaco Amenta, informando i presenti che insieme a tutti i Comuni siciliani che stanno vivendo lo stessa dramma, si stano mettendo in atto iniziative di confronto col Governo nazionale e regionale al fine di sostenere i Comuni, sperando, ad iniziare dalla Regione, in un impegno a riportare il Fondo per le Autonomie a 900 milioni anziché 300 milioni com’è adesso dopo i tagli di questi anni, e ad una riduzione delle percentuali di accontamento dei vari Fondi a cui sono costretti i Comuni.

Il punto in questione messo ai voti veniva approvato con i 7 voti dei Consiglieri di maggioranza e i 4 voti contrari della minoranza.

Non essendo previsti altri punti all’ordine del giorno la Presidente Loretta Barbagallo con questa votazione dichiarava chiusi i lavori del Consiglio.

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