”Addio al pagamento del Canone Rai con la bolletta della luce”. È la richiesta formulata dalla Commissione europea come impegno vincolante per ricevere i fondi del Recovery o Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Tutto ciò rientra nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che obbliga il Paese a realizzare entro il secondo semestre del 2022 i 55 risultati (39 traguardi e 16 obiettivi) ai quali è connessa l’elargizione della seconda rata da 21,8 miliardi di euro. Si, perché “L’eliminazione dell’obbligo per i fornitori” di elettricità “di riscuotere oneri non correlati al settore dell’energia elettrica”, come il canone Rai, rientra tra gli impegni presi dall’Italia per ricevere i fondi del Next Generation Eu ai sensi della “decisione di esecuzione del Consiglio europeo” che fissa gli obiettivi del Pnrr italiano nel calendario di attuazione.

Si torna indietro nel 2017, dopo la scelta del governo Renzi

Ricordiamo che il canone della tv pubblica è in bolletta dal 2017 per volontà del governo Renzi lo ha ridotto, progressivamente nell’importo da 113,5 a 90 euro.

Fino a dicembre 2022 lo troveremo nella bolletta dell’energia elettrica ma da gennaio 2023 sarà come tornare indietro di 6 anni quando il canone Rai dovrà essere pagato a parte.

La condizione è stata già confermata dal Governo nella relazione presentata recentemente in Parlamento. A tal proposito, entro il 31 dicembre 2022 deve essere adottata la legge sulla concorrenza che fa riferimento al 2021.

Tale legge avrà ripercussioni anche nel campo dell’energia e ometterà l’obbligo per i fornitori di riscuotere tutti quegli oneri “non collegati al settore”, tagliando fuori anche il Canone Rai.

Dal 2023, quindi il Canone Rai – il cui importo è di 90 euro – potrà essere pagato separatamente dalla bolletta elettrica. Ma come potrà essere versato?

Tra le ipotesi maggiormente percorribili vi è quella dell’inserimento nel 730, il modello per la dichiarazione dei redditi per dipendenti e pensionati. Le condizioni verranno comunque definite nel corso delle prossime settimane, entro la conclusione, comunque, dell’anno 2022.

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