La Consulta Civica di Siracusa nella persona del presidente Damiano De Simone e dell’Assessore alle Arti e allo Spettacolo della stessa Raimondo Raimondi condivide una parte dei concetti espressi nella lettera aperta dell’avvocato Corrado Giuliano e di Pippo Ansaldi ed altri sulle possibili alternative alle scelte riguardanti l’isola di Ortigia e allo scempio perpetrato in nome di un “progetto” turistico che non intende salvaguardare il centro storico di Siracusa, patrimonio dell’Unesco, ma pensa solo a curare l’interesse economico derivante dal profitto dalle varie realtà commerciali, senza attenzione al degrado generale e ai danni del decoro. Raimondi, inoltre, anche in qualità di portavoce del Movimento socio-culturale “Cambiare” afferma: “Ortigia dà lavoro a migliaia di persone, per lo più addetti alla ristorazione e personale degli alberghi, ma questo non basta: bisogna osservare il contesto a trecentosessanta gradi e ripartire da un progetto che possa completare il centro storico sotto il profilo del piano commerciale come ad esempio incentivando l’apertura di botteghe artigiane, curare il  rapporto con residenti e turisti nel rispetto della vivibilità di entrambi. Un riordino dell’Isola in favore di un modello turistico che non trascuri i residenti, l’accoglienza, il decoro e l’offerta commerciale“.

 

Aggiunge dicendo il Presidente della Consulta Civica, De Simone: “Si devono creare le condizioni perché Siracusa possa proporsi ad una più vasta comunità turistica, non solo quella di massa. Per questo serve approntare una serie di investimenti, per l’intrattenimento, oltre che per la ricettività, che possano attirare anche una clientela variegata in favore di una economia turistica potenzialmente screscente, per la quale la Città, vista la grande varietà culturale, il clima e le bellezze naturali che offre, è già pronta. Diversamente se non ci si adegua, si va verso una brutta fine, soprattutto economica. Quei grandi alberghi che rivivono oggi hanno già conosciuto epoche splendide, poi sono decaduti come era decaduta fino a qualche anno fa l’intera città. Questo fatto ci sia d’insegnamento. I cicli storici s’inseguono nel tempo e ciò che oggi cresce e dà speranze domani potrebbe di nuovo miseramente morire, pertanto è necessario adeguarsi e rispondere con maggiore offerta, progettando <prodotti> favorevoli alla crescita della domanda turistica, non trascurando, ovviamente, l’escursionismo locale quale fonte primaria di economia circolare. Inoltre bisogna tenere presente che Ortigia è un’isola residenziale, non solo un parco turistico ma visti i frequenti conflitti tra residenti e ristoratori si deve provvedere a creare nuove condizioni d’equilibrio che possano garantire armonia tra le varie realtà che oggi vivono e fanno vivere Ortigia, senza penalizzare nessuno“.

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