“Siamo pronti a consegnare le chiavi dei nostri mezzi di soccorso al prefetto”. I rappresentanti delle principali associazioni di Protezione Civile, anche nel siracusano, lanciano l’allarme: “Volontariato siciliano a rischio default”.
In queste settimane, le associazioni si stanno vedendo recapitare cartelle esattoriali relative alle tasse di proprietà dei mezzi impiegati nel soccorso della popolazione: ambulanze, mezzi antincendio, per logistica e trasporto disabili. “Fino a quando gestiva tutto l’Agenzia delle Entrate – spiegano dall’Avcs di Siracusa – potevamo contare sull’esenzione, in virtù di un decreto del Presidente della Repubblica del 1953. Ma adesso è tutto cambiato”.
In Sicilia sono diverse centinaia i mezzi operativi delle oltre 600 associazioni di volontariato. L’eventuale mancato pagamento delle cartelle comporterebbe il fermo amministrativo, “con l’impossibilità del loro utilizzo”.
Ecco perché il mondo del volontariato teme adesso la paralisi dei servizi ordinari svolti dalle singole associazioni e dell’intero sistema di intervento della protezione civile regionale che si basa sul volontariato.
“Se gli enti di riscossione e la Regione Siciliana hanno deciso di far chiudere i battenti alle associazioni di volontariato che sopravvivono solamente con le offerte dei cittadini, lo dicano chiaramente. Chiediamo al presidente Schifani e alla giunta regionale di intervenire tempestivamente su questa criticità”, chiedono a gran voce i volontari del siracusano, insieme ai colleghi siciliani.
In assenza di risposte concrete, le associazioni di Protezione Civile stanno valutando la possibilità di fermare i mezzi di soccorso sotto i palazzi delle nove prefetture siciliane e sotto i palazzi della Regione, consegnando simbolicamente le chiavi dei veicoli al prefetto.

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