Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato, in primo grado, ad 8 mesi di carcere, Cateno De Luca, per diffamazione ai danni dell’ex Procuratore Generale di Messina, Vincenzo Barbaro.

“Oggi è un giorno di giustizia e di affermazione della verità. La Procura di Reggio Calabria si è espressa sulla causa che aveva avviato l’ex procuratore Vincenzo Barbaro che aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni di 100.000 euro in seguito a quanto raccontato nel mio libro “Lupara Giudiziaria”, nel quale ho documentato i 12 anni di travagliata vicenda giudiziaria che mi ha coinvolto”, è quanto afferma il leader di Sud chiama Nord.

“Tutto ebbe inizio a Messina, quando decisi di aprire una battaglia contro la Procura in seguito al mio primo arresto. Una battaglia tesa a ristabilire la verità dei fatti.  È stato allora che il Procuratore della Repubblica Vincenzo Barbaro entrò in scena nella mia vita. Da quel momento, si scatenò una tempesta giudiziaria che durò ben 12 anni“, evidenza De Luca.

“Durante questi anni ho dovuto affrontare un tritacarne giudiziario che sembrava non avere fine. Mi sono ritrovato contro il mondo, ma non mi sono mai piegato alle pressioni e alle difficoltà. Ho continuato a lottare con determinazione e oggi la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria ha riconosciuto la mia posizione“, sottolinea De Luca.

“Tutto ciò che ho documentato nel mio libro è stato oggetto di approfondita analisi da parte del tribunale, che ha ritenuto di archiviare la richiesta di risarcimento danni. Questo rappresenta una chiara affermazione della verità e della correttezza delle mie azioni. Da una previsione di tre anni di condanna si è passati ad una richiesta di un anno del pubblico ministero ma Barbaro si è dovuto accontentare di una misera condanna ad 8 mesi pena sospesa che ovviamente ribalteremo in appello“, prosegue De Luca.

“Mi sono rifiutato di dare 100 mila euro a Barbaro perché nutro grande disprezzo per questo personaggio di basso calibro umano. Oggi mi chiedo: che cosa dovrebbe fare il Procuratore Barbaro alla luce di questa sentenza? Ho dimostrato che sono stato sempre convinto della mia posizione, la giustizia mi ha dato ragione anche stavolta e sono fiducioso che anche in appello potremo archiviare definitivamente questa storia. Perché Barbaro non mi ha mai chiesto scusa per la sua persecuzione giudiziaria nei miei confronti essendo sempre stato il “dominus” dei 18 processi e due arresti che ho subito? Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”, aggiunge De Luca.

La condanna ha, comunque, soddisfatto il leader di Sud chiama Nord tanto da festeggiare “da Zia Katia, alla faccia dell’ex Procuratore Generale della Repubblica di Messina Vincenzo Barbaro. Ma qui non ho trovato i torroncini che adorava Palamara”, sottolinea ironicamente il sindaco di Taormina.

“Caro Vincenzo mi hai chiesto 100 mila euro ma dovrai accontentarti di una mia condanna ad otto mesi con pena sospesa. Oggi (ieri, ndr)l’esimio professor Carlo Taormina in udienza in un’ora e mezza di arringa ha messo in evidenza quanto sei galantuomo e le tue connivenze politiche. Ora fammi un’altra causa”, conclude De Luca.

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