La Funzione Pubblica della Cgil di Siracusa lancia uno sguardo verso i Comuni della provincia, e in particolare a quello di Pachino i  cui dipendenti non percepiscono stipendio già da 4 mesi. <<Il sindaco ha ammesso che in questo momento non è in grado di poter pagare nemmeno una mensilità, e un gruppo di lavoratori ha già cominciato lo sciopero della fame>>, spiega Matteo Latina, componente del direttivo della Fp. <<Il Comune di Pachino – prosegue Latina – è in grande sofferenza per via dei trasferimenti ritardati rispetto alle esigenze del Municipio, ma anche per la pesante evasione tributaria, che supera il 65%. E buona parte delle finanze comunali, per legge, deve provenire dalla tassazione locale>>.

A questa situazione di enorme difficoltà, si aggiunge una rata di mutuo, acceso in passato (in osservanza a una legge che consentiva ai Comuni di poter avere al momento le risorse economiche per pagare fornitori e servizi, da restituire con cifre ben precise ogni sei mesi) con cui si chiede al Comune il pagamento di 800mila euro. <<Se una spesa del genere non viene inserita nell’economia ordinaria dell’Ente, poi ti ritrovi soffocato dalle spese correnti – rileva Franco Nardi, segretario provinciale della Fp – Se questa amministrazione non è in grado di dare corso elle esigenze primarie dell’Ente, ovvero il pagamento degli stipendi e l’erogazione dei servizi primari (a partire dall’igiene urbana), se ne deve assumere le conseguenza, nel senso che se ha un deficit strutturale, lo deve dichiarare; se ci sono situazioni di bilancio insostenibili e non si riesce a trovare una soluzione, è opportuno che lo dichiari alle istituzioni competenti. Saranno quelle a stabilire cosa fare, se provvedere a un riequilibrio di bilancio, se dichiarare il dissesto o altro. Così non si va avanti anzi si peggiora la situazione>>. Il segretario della Funzione pubblica della Cgil non manca di rilevare le difficoltà che in realtà hanno tutti i Comuni nelle liquidità economiche immediate. <<Non v’è dubbio sulle ristrettezze dei bilanci, ma ciò non toglie le responsabilità dei governi nazionale e regionale, sia per i pesanti tagli ai trasferimenti, sia per i ritardi con cui avviene l‘erogazione delle risorse e quindi i Comuni si trovano nelle condizioni di non poter reggere i costi dei servizi. E faccio riferimento in particolare ad alcuni di questi, come quello per i disabili, o quelli per gli anziani, o come l’assistenza ai disabili psichici. Così da una parte abbiamo una situazione di sofferenza che riguarda i lavoratori, i dipendenti comunali senza stipendi da mesi come sta succedendo a Pachino e di recente anche a Rosolini. dall’altra la sempre più crescente difficoltà economica che porta le Amministrazioni comunali a non essere in grado di fornire i servizi con le inevitabili conseguenze sia per i lavoratori operanti nel terziario sia per la cittadinanza>>.

Franco Nardi parla anche del Comune del capoluogo. <<A Siracusa abbiamo alcune vertenze aperte dal personale, vertenze scattate per progressioni di carriere da anni ferme da anni (solo di recente si è intrapreso un ragionamento con l’Amministrazione municipale e si spera a breve nella ricostruzione di carriera) oppure per l’integrazione salariale per tutti i dipendenti part-time e quelli con contratto a tempo determinato. Stiamo parlando di lavoratori che da anni, per non dire decenni, vivono nell’assoluto precariato. Un discorso che vale ancora anche per quelli per i quali è scattato il contratto a tempo indeterminato ma il cui monte ore di lavoro non è certo pari al massimo delle ore previste. Quindi se è vero che dal punto di vista occupazionale è stato fatto un grande passo, da quello economico si è ancora fermi al precariato. Per non parlare della vertenza tuttora aperta e che riguarda i circa 80 lavoratori ancora precari per i quali speriamo che il Comune, a breve, faccia partire il piano di stabilizzazione. Un’operazione possibile dal punto di vista economico perché le somme necessarie rientrerebbero nelle risorse destinate alla dotazione di organico. Tra l’altro, come prevede la normativa, i precari andrebbero a sostituire tutto il personale già andato in pensione o in procinto di andarci e, conti alle mani, c’è la concreta possibilità che il Comune riesca addirittura a risparmiare un po’ anche perché verrebbero assunti con una qualifica inferiore rispetto a quelli fuoriusciti a fine carriera. E’ chiaro che per fare questo occorre la volontà politica e noi chiediamo proprio questo all’Amministrazione, per evitare che ancora una volta il precariato diventi strumento di campagna elettorale>>.

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