C’è il rischio di far partire in ritardo i decreti attuativi per il Testo Unico sul Vino.

Fare squadra e mettere in rete le risorse per fare strada alle economie locali. La convention di primavera dell’associazione Città del Vino è servita anche per rilanciare l’attenzione sul governo dei territori, partendo dai piccoli comuni agricoli arrivando fino a quelli con vocazione vitivinicola. Domenica mattina durante l’assemblea dei sindaci e dei delegati delle città che fanno parte dell’associazione presieduta da Floriano Zambon è stato lanciato un vero e proprio monito alle forze politiche per sbloccare lo stallo in cui si trova il Paese all’indomani delle elezioni, situazione che rischia di ritardare le conquiste ottenute durante l’ultima legislatura in campo vitivinicolo ed enoturistico con il nuovo Testo Unico sul Vino, di cui si attendono i decreti attuativi, e con la legge sull’enoturismo, che necessita di approfondimenti e sviluppi sugli aspetti della promozione generale dei territori e dell’osservatorio nazionale dell’enoturismo. Venerdì la senatrice Donatella Tesei, sindaco di Montefalco (Perugia), aveva rilanciato la proposta per rivedere i Piani di Sviluppo Rurale e dare l’opportunità ai comuni di sostenere le aziende che producono sul territorio e che lo valorizzano. 

«Guardiamo fiduciosi alle forze politiche – sottolinea il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon– per la ricerca di un accordo di governo che affronti i problemi e le opportunità per il nostro Paese. Tra queste l’enoturismo è senza dubbio una grande risorsa per i comuni e i piccoli territori. Anche per questo l’associazione sta esplorando nuove possibilità di collaborazione con tutte le altre Città d’Identità, a partire dalle Città dell’Olio, per un fronte comune del bello e del buono del nostro Paese. Riguardo alla convention, invece, esprimo grande soddisfazione per l’alta partecipazione dei territori a quest’appuntamento, ma soprattutto voglio ringraziare il comune di Noto e tutti coloro che si sono impegnati per la calorosa accoglienza e l’ottima organizzazione».  

Tra sabato e domenica, invece, sindaci, delegati, accompagnatori e giornalisti hanno avuto l’opportunità di incontrare i produttori e visitare le cantine che fanno parte dell’associazione Strada del Vino e Sapori del Val di Noto. Un’occasione per vedere dal vicino tecniche e sacrifici, ingegno e passione con cui si lavora 12 mesi all’anno per raggiungere risultati sempre più alti.

«L’appuntamento che abbiamo organizzato – aggiunge il sindaco di Noto e coordinatore regionale delle Città del Vino, Corrado Bonfanti– segna una tappa fondamentale per la costruzione di un percorso che vede protagonista un’associazione che mette assieme 450 comuni italiani in un progetto di sviluppo legato ad ambiente, agricoltura e cultura. È un coordinamento, un network di realtà territoriali che vogliono raggiungere i loro obiettivi lavorando assieme, scambiandosi esperienze e buone pratiche. È emerso chiaramente che enoturismo e il turismo legato all’agricoltura siano una strada da non abbandonare.  Resta poi la massima soddisfazione per aver organizzato un evento di caratura nazionale, con interventi di spessore e una capacità di accoglienza della comunità netina ormai ben conosciuta».

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