Si è svolta lunedì 29 marzo in videoconferenza l’assemblea territoriale di CNA Ristorazione Siracusa, il primo momento assembleare nel quadro di rinnovo delle cariche elettive dell’organizzazione. Presenti all’incontro il presidente di CNA Siracusa Innocenzo Russo, il vicesegretario Gianpaolo Miceli, il coordinatore regionale di CNA Agroalimentare Tindaro Germanelli e il coordinatore nazionale Gabriele Rotini.Forte la preoccupazione per il comparto più colpito dalle restrizioni e dall’anno di crisi sanitaria che pesa inmaniera ormai schiacciante sui bilanci degli operatori del territorio. Dopo il saluto del presidente Russo cheha ricordato il grande impegno dell’organizzazione già all’avvio delle prime restrizioni, è seguito l’interventodi Gianpaolo Miceli che ha sintetizzato le azioni recenti e gli impegni operativi dell’organizzazione per ilprossimo futuro, ivi compresa la necessità di determinare aperture per il settore subito dopo Pasqua.Ha concluso i lavori Gabriele Rotini che ha sottolineato il lavoro svolto dall’organizzazione così come iprotocolli di sicurezza. Proprio su questi si ritiene di intervenire nuovamente per favorire una ripartenza delcomparto, unendo a questo una necessaria rivisitazione dei sostegni ad oggi inevitabilmente insufficienti.L’assemblea ha infine designato i rappresentanti del settore per il prossimo quadriennio indicando comepresidente Stefano Gentile, con il quale compongono il gruppo dirigente del settore Salvatore Vicari, Vincenzo Quattropani, Grazia Gallo e Paolo Di Domenico. Componenti del direttivo anche Francesco Annino, Lorenzo Sardo, Gabriele Scala e Salvatore Bordonaro.Un direttivo in evoluzione, dunque, con rappresentanti da tutti i comuni della provincia.Questo il primo intervento del presidente Gentile:“Il mese di marzo si chiude con una profonda amarezza, quella dei tanti operatori della lunga filiera dellaristorazione che lo scorso 15 febbraio avevano incontrato i ventuno sindaci del territorio con altrettantedelegazioni. Incontri che avevano al centro proprio il fondamentale tema delle riaperture e quello degliaiuti economici. A distanza di un mese e mezzo, insediato il nuovo governo nazionale, non si è avuto ilgiusto riscontro alle legittime aspettative di fornitori, ristoratori, bar, catering, imprese connesse aglieventi, strutture ricettive e tanti altri comparti inevitabilmente fermi a causa delle restrizioni.La prospettiva di un ulteriore mese di chiusure forzate per una filiera che muove oltre un terzo delleimprese siracusane è una notizia difficilissima da digerire. L’inadeguatezza dei sostegni previsti dal recentedecreto e la delusione nel non poter intravedere una prospettiva concreta di ripresa pone il serio rischio dicancellare una fetta cospicua di questa filiera. Sul piano regionale registriamo, purtroppo, una ulterioredisattenzione da parte del governo regionale, occupato nella approvazione della legge di stabilità che nonprevede misure concrete per integrare le non adeguate risorse nazionali. A molte settimane di distanza dalla visita del presidente Musumeci in quel di Palazzolo Acreide, durante la pacifica protesta di ristoratori epubblici esercizi non si è mosso nulla e nessuna previsione di intervento è stata fornita dallo stessogovernatore. Il documento a lui inviato dai tantissimi sindaci siciliani raggiunti dalle delegazioni dell’Isolanon ha sortito alcun riscontro e questo non può che aumentare lo stato di disagio delle migliaia di operatorieconomici siracusani.A questo punto e con l’approssimarsi di una Pasqua “rossa”, quella manifestazione su cui tanti puntavanoper un “ristoro lavorativo”, le uniche richieste che il comparto pretende con forza sono le riaperture già inaprile nelle zone a contagio contenuto anche con protocolli più restrittivi avanzati nei primi di Marzo daCNA Nazionale proprio al CTS e un intervento rafforzativo sui sostegni secondo due modalità: un ulteriorescostamento di bilancio urgente che determini un ulteriore sostegno economico a integrazione di quelloappena varato ed un intervento immediato del governo regionale attraverso una riprogrammazione dellerisorse comunitarie e destinato alla filiera colpita. Al Governo Nazionale chiediamo un cambio di passovero, proprio sulla base dei dati. In quei territori che hanno indicatori favorevoli va data la possibilità delleriaperture a pranzo, il mese di aprile diventi poi occasione di dialogo per le auspicate aperture a cena già amaggio secondo la proposta avanzata al CTS consentendo l’accesso ai clienti nei ristoranti fino alle 21 conchiusura prevista alle 22.A Musumeci infine chiediamo di battere un colpo, di dare prova degli impegni presi proprio nel nostroterritorio davanti decine di operatori che hanno occupato responsabilmente e con grande rispetto di normee protocolli l’aula consiliare per un mese. Il presidente sostenga la nostra proposta coinvolgendo ipresidenti di regione, dando così una prospettiva concreta al comparto”. Navigazione articoli Sanità in Sicilia, Articolouno: “Confidiamo nel lavoro della Magistratura ma assessore Razza si dimetta” Siracusa. Rinviata di un mese la ZTL quotidiana in Ortigia