TROON,SCOTLAND - FEBRUARY 21: A view of a fishing trawler leaving Troon Harbour on February 21, 2022 in Troon, United Kingdom. Storm Franklin, which has prompted flood warnings and severe weather alerts across the UK, is the third storm to hit the UK in a week, following Eunice and Dudley. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)

Il peschereccio Orizzonte, della marineria di Siracusa, è stato attaccato, in acque internazionali, da una motovedetta libica, che ha esploso contro numerosi colpi di mitra. Un’unità della marina militare italiana è intervenuta – anche con il suo elicottero – per sventare un possibile sequestro. L’imbarcazione, lo ha reso noto la Farnesina, sta facendo rientro in Italia.

Secondo quanto trapelato, la motovedetta avrebbe sparato contro l’imbarcazione italiana, perché i militari africani ritenevano che stesse pescando dentro la zona marittima esclusiva libica. Stando a quanto riferito da Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori siciliani, dopo gli spari l’Orizzonte sarebbe rimasto in balia del mare per la rottura del timone, danneggiato dai colpi di mitra.

“L’equipaggio e il comandante del peschereccio sono stati miracolosamente in grado di mettersi in salvo, ma l’imbarcazione è ingovernabile. In questo momento è fondamentale fornire un intervento tempestivo e adeguato per salvare il peschereccio e assicurare la sicurezza di tutti i membri dell’equipaggio“.

A dare ulteriori particolari Nino Moscuzza, armatore del motopesca, che ha parlato con l’Agi: “È stata danneggiata la cabina di comando, per non parlare del timone della barca. Sono saliti a bordo, sottraendo la scheda del telefono satellitare, per cui non è stato possibile comunicare nell’immediato“.

Ricevuto l’allarme, l’ambasciata d’Italia a Tripoli è intervenuta immediatamente con la presidenza del governo libico e il comando della guardia costiera locale. Sul posto è arrivato per una prima ricognizione un elicottero italiano, seguito da una nave militare italiana. L’equipaggio dell’Orizzonte è stato tratto in salvo e l’imbarcazione, lo ha reso noto la Farnesina, sta facendo rientro in Sicilia.

“Questo atto di violenza senza precedenti ha scosso profondamente la comunità marittima siciliana e richiede una risposta decisa e immediata da parte delle istituzioni italiane e internazionali“. Lo ha dichiarato, appena ricevuta la notizia, Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori siciliani.

“Il sostegno e la solidarietà di tutta la comunità sono essenziali – ha proseguito Micalizzi – per aiutare l’equipaggio del peschereccio in questa situazione critica. La cooperazione tra tutte le parti coinvolte è fondamentale per garantire la sicurezza e la giustizia in questa delicata vicenda. La Federazione armatori siciliani si impegna a sostenere l’armatore e a fornire tutto il necessario per ottenere la giustizia e il recupero dell’imbarcazione danneggiata“.

“L’Amministrazione comunale è vicina ai pescatori dell’Orizzonte e a tutta la marineria siracusana ancora una volta oggetto di un attacco in mare da parte di motovedette libiche. Siamo in contatto con l’armatore e le autorità statali, affinché le operazioni di salvataggio degli uomini e di messa in sicurezza dell’imbarcazione possano avvenire nel minore tempo possibile. Episodi come questi ripropongono ancora una volta le tematiche dello svolgimento in sicurezza del lavoro svolto ogni giorno dalla nostra
marineria nel Mediterraneo. Alle famiglie e all’armatore Nino Moscuzza l’incondizionata solidarietà della città”.
Lo dichiara il sindaco di siracusa, Francesco Italia, appresa la notizia di cronaca che ha visto coinvolto un motopesca della marineria siracusana.

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