Per quest’anno, secondo i calcoli della CODACONS (Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori), si prevede una spesa di 1.100 euro a studente tra libri e corredo, di cui 600 euro circa solo per i libri di testo, senza considerare le tasse scolastiche.

Queste le motivazioni che inducono la Giunta Civica a riflettere sulla problematica e proporre una soluzione immediata a contrasto del caro-scuole affinché non si venga meno al diritto allo studio il cui costo ad oggi sembra rappresentare un decimo del reddito medio delle famiglie calcolato attorno 8.500 euro pro-capite. E quando i figli sono due? “Chiediamo che l’Amministrazione dimostri sensibilità verso questa problematica di assoluta priorità sociale”. A proporre è il Presidente della Consulta Civica Damiano De Simone e Mariateresa Asaro Assessore all’istruzione della Stessa che partono dal considerare il diritto allo studio imprescindibile da qualunque condizione economica, ormai, critica nella maggior parte delle famiglie.

“Non possiamo permettere che studiare diventi un privilegio e motivo di umiliazione, in alcuni casi, per studenti e famiglie” – è così che Damiano De Simone e Mariateresa Asaro si rivolgono alla Pubblica Amministrazione di Siracusa chiedendo un investimento economico serio, incisivo ed efficace, in favore della scuole e degli studenti, fondamentale se davvero si predilige il bene e la qualità culturale della nostra società a tutela dello studio e del reddito famigliare come in effetti sostiene anche Antonella Quattropani, Assessore alla famiglia e all’infanzia in Consulta Civica che aggiunge: “La politica non chieda solo le tasse alle famiglie ma inizi ad investire sui diritti fondamentali perché possano crescere e vivere con dignità”.

“La proposta è quella di acquistare – dicono De Simone e la Asaro – su indicazione dei Dirigenti scolastici, a fronte di riutilizzarli ogni anno, un numero considerevole di libri di testo obbligatori delle materie basilari (italiano, matematica, storia, geografia e inglese) previste in una programmazione annuale ordinaria ed affidarli alla gestione delle scuole medie e superiori quindi distribuirli, in “comodato d’uso gratuito”; per tutto l’anno scolastico, agli studenti che ne fanno richiesta, premessi validi requisiti.

“Questa proposta – spiega Mariateresa Asaro – differentemente dai rimborsi dei libri di testo che molto spesso l’Amministrazione sembra non garantire, ha due effetti positivi: 1) il Comune investe una sola volta sull’acquisto adeguato di libri onde far fronte a più situazioni di bisogno, che le scuole utilizzeranno per tutti gli altri anni a seguire; 2) le famiglie vedranno dimezzata la spesa complessiva sulla scuola che puntualmente, ogni settembre, sembra bussare alle porte come l’ennesima beffa a dimostrazione di un diritto allo studio sempre più negato”.

“La cultura rende liberi –  conclude dicendo De Simone – creiamo le condizioni per tutelare questo diritto!”

Una proposta che sarà inviata al MIUR, cosicché il Governo nazionale possa verificarne l’importanza al fine di istituire un fondo per i Comuni che ne faranno richiesta.

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