Brutto episodio nella sfida fra lo Jonica FC e il Città di Avola nella sfida valida per la quinta giornata del Girone B di Eccellenza siciliana. L’attaccante colombiano della squadra messinese Jairo Alegria è stato infatti bersagliato da cori razzisti, insulti e versi della scimmia da parte dei tifosi avversari con il club giallorosso che ha pubblicato sui propri canali social una nota per stigmatizzare e condannare la vicenda.

“La società in tutte le sue componenti stigmatizza e condanna i cori razzisti, continuati e percepiti da tutto lo stadio, provenienti in maniera inequivocabile dal settore ospiti, nei confronti del nostro tesserato Jairo Alegria, al quale esprimiamo la nostra solidarietà. – si legge nel comunicato – Non abbiamo mai accusato di razzismo né i dirigenti, né i tesserati della compagine aretusea, né tanto meno i cittadini avolesi. Ci permettiamo col massimo rispetto di invitare tutti gli addetti ai lavori ad abbassare i toni. In questa ottica eviteremo di partecipare a baruffe social“.

La replica della società avversaria arriva con un comunicato ufficiale in cui si accusa lo Jonica di usare la ‘scusa’ del razzismo per mascherare la sconfitta e l’atteggiamento antisportivo: “La partita, giocata intensamente e condotta 0-3 dai nostri ragazzi, all’ 85’ non è stata SOSPESA, bensì ABBANDONATA dalla Squadra locale , che riceveva ordini dai vertici societari dopo aver sentito ipotetici insulti razzisti. Semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto. Ma usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta , è un atteggiamento anti sportivo e altrettanto intollerabile. Diffidiamo chiunque proverà a ledere l’ immagine della nostra società e della nostra città , solo allo scopo di alzare un polverone che nasconda la vera differenza vista in campo”.

I carabinieri hanno tuttavia identificato gli autori dei cori razzisti. In settimana il giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti in Sicilia deciderà se omologare o meno il risultato, principalmente sulla base del referto del direttore di gara, Luigi Canicattì di Agrigento. 

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