L’indennità di 600 euro per lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di previdenza privati, danneggiati dal covid-19, non sarà riservata solo a chi è in regola con la contribuzione. Il decreto collegato all’art. 44 del DPCM del 17 marzo 2020 inizialmente prevedeva, infatti, che l’indennità potesse essere corrisposta solo a condizione che il soggetto richiedente avesse adempiuto agli obblighi contributivi previsti per l’anno 2019, mentre, dopo le sollecitazioni del mondo professionale, nel decreto pubblicato questa mattina sulla Gazzetta Ufficiale la previsione è stata cassata dai ministeri alle Politiche Sociali e alle Finanze. «Le istanze degli ordini professionali, compreso l’Ordine degli architetti – commenta il presidente Pino Falzea – sono state accolte al Governo che ha eliminato dal decreto un’ingiustizia segnalata a gran voce anche dagli architetti che avevano prontamente scritto ai ministri Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri. Possiamo ritenerci soddisfatti – prosegue Falzea – perché il Governo ha così rimediato a un’assurda disparità di trattamento tra lavoratori. Terremo comunque alta l’attenzione – conclude il presidente degli architetti di Messina – per evitare che i nostri iscritti siano più penalizzati di altri in un momento delicatissimo per tutte le professioni e, soprattutto, attendiamo che la dotazione finanziaria prevista (complessivamente 300 milioni di euro) venga aumentata per consentire a tutti, non solo ai più rapidi a presentare istanza, di ricevere l’indennità». Navigazione articoli AIUTI ALLE FAMIGLIE. FERRO, LEADER DEI FORCONI: “BLOCCARE I CONTRIBUTI AI COMUNI, RISCHIO VOTO DI SCAMBIO” SIRACUSA. GIORNATA DELL’AUTISMO: FONTANA DI PIAZZA ARCHIMEDE ILLUMINATA DI BLU