Ci sono oltre 3,5 milioni di italiani che hanno più di 50 anni che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anti-Covid. Lo indica il nuovo report settimanale del governo dal quale emerge che poco meno della metà, 1.764.538, sono nella fascia tra i 50 e i 59 anni, il 18,28% degli oltre 6,5 milioni totali. Tra gli over 80, gli italiani che non hanno alcuna protezione al Covid sono invece 250.902 (il 5,51% del totale) mentre nella fascia 70-79 sono 545.426 (il 9,06%) e in quella 60-69 sono 980.879 (il 12,99%). Nella fascia di età degli over 80, il 92,20% ha completato il ciclo vaccinale. Il dato emerge dal report settimanale svolto dalla struttura commissariale. In totale sono 4.198.8219 i soggetti che hanno assunto le due dosi in una popolazione composta da 4.554.107. Nel segmento di età 70-79 anni la percentuale degli immunizzati si attesta al 88,65% pari a 5.336.295 persone per una popolazione di 6.019.293. “Gli Ecdc mostra un quadro in cui l’Italia si sta schiarendo con incidenza in calo e un continente dove però è presente la circolazione del virus. Siamo quindi in una situazione stabile ma leggermente decrescente. Il quadro epidemiologico italiano mostra infatti una decrescita e specie nelle fasce d’età più giovani”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. “Siamo di fronte a una situazione epidemiologica che ci solleva perché abbiamo una diminuzione dell’incidenza e dell’Rt. Quello che può essere invece un dubbio è la situazione europea perché gli altri Paesi si trovano in situazione diversa. Quindi ci chiediamo se riusciremo a mantenere questa situazione diversa rispetto agli altri Paesi ma per ora stiamo reggendo bene in questa fase”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. Quindi è una situazione che “va monitorizzata, con un cauto ottimismo”. La Sicilia resta gialla e le altre regioni in zona bianca. I dati della bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute all’esame della cabina di regia, che saranno presentati oggi, secondo quanto si apprende, non segnalano situazioni di ulteriore peggioramento per l’isola che, nonostante alcune preoccupazioni nel giorni scorsi, non rischia un passaggio in zona arancione. Il miglioramento dei parametri ha messo al sicuro anche alcune altre regioni come la Sardegna e la Calabria che assieme alle altre restano bianche. Continua a scendere, nel periodo 18 – 31 agosto 2021, l’Rt medio nazionale calcolato sui casi sintomatici di Covid che è stato pari a 0,92 (range 0,79 – 1,02), al di sotto della soglia epidemica. La settimana precedente registrava un valore pari a 0.97. Scende anche l’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti (ed è questo uno degli indicatori decisionali chiave per le eventuali misure) che passa, nel valore nazionale, da 74 della scorsa settimana a 64 di quest’ultima (periodo 3-9 settembre). Emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale sull’epidemia da Covid-19 all’esame della cabina di regia e che verrà illustrato oggi. Tre Regioni e Province autonome – Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano – risultano classificate a rischio moderato questa settimana. Le restanti 18 Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio basso. La scorsa settimana erano invece 17 le Regioni a rischio moderato. E’ quanto emerge dalla bozza di monitoraggio settimanale attualmente all’esame della Cabina di regia. Solo una la Provincia autonoma di Bolzano riporta un’allerta segnalata. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Navigazione articoli Covid: in Sicilia 973 i nuovi positivi, 18 i morti Covid, in Sicilia 770 nuovi casi e 25 decessi