Quanto successo nella prima fase della pandemia non deve ripetersi. Le cosiddette “fughe dal Nord”, che tanto hanno fatto discutere in Sicilia nei mesi del lockdown potrebbero ripetersi con il Dpcm di Natale che fissa la data di stop al 20 dicembre, rischiando quindi di far scattare nuovi esodi in fretta e furia prima di quella data. La situazione è chiaramente diversa ma le immagini dell’esodo in quei giorni di pandemia stanno preoccupando il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che sta, quindi ,ipotizzando misure da prendere per evitare il “bis” delle fughe. “Il rischio di un nuovo esodo verso il Sud è un fatto reale, che non può non destare preoccupazione- scrive Musumeci- Per questo ho ritenuto di chiedere al nostro Comitato scientifico di valutare alcune misure di contenimento e sorveglianza sanitaria, che vorremo condividere anche con il Ministro Speranza”. I dati, infatti, hanno visto un miglioramento e la Sicilia è stata inserita tra le zone gialle, con una diminuzione anche della pressione negli ospedali e nelle terapie intensive. Proprio alla luce di questi numeri il governatore non vuole rischiare un passo indietro. “Non possiamo, quindi, rischiare di far correre di nuovo il virus per comportamenti individuali che appaiono improntati a superficialità. Lo dobbiamo alle tante vittime che abbiamo avuto e alla straordinaria passione con cui migliaia di operatori hanno adempiuto con professionalità alla loro missione di vita” – ha ribadito Musumeci. L’idea è quindi quella di rafforzare le restrizioni. Ricordiamo che il divieto di spostamenti tra Regioni scatta il 20 dicembre così come quello tra province diverse mentre quello tra Comuni sarà in vigore (salvo modifiche dei prossimi giorni o FAQ del governo) nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio. L’obiettivo di Musumeci è scongiurare i rientri di massa e provare a studiare ipotesi che evitino le immagini dell’assalto ai treni ed agli aerei che abbiamo visto nei mesi scorsi. Non è facile anche perché il rientro al domicilio ed alle residenze è comunque sempre garantito. Del resto la Sicilia è anche la terra che ha visto migliaia di giovani e meno giovani emigrare al nord e impedire loro il rientro durante le vacanze di Natale non sarebbe comprensibile. Le ipotesi al vaglio del CTS regionale possono quindi anche essere di altro genere per non impedire alle famiglie di ritrovarsi dopo mesi di separazione. Navigazione articoli Rinnovo flotte bus del trasporto del trasporto pubblico locale: al Comune di Siracusa destinate risorse per 22,2 milioni di euro. SIRACUSA. L’ASP DI SIRACUSA È IMPEGNATA A RISOLVERE IL CASO DEL GIOVANE SERGIO PARENTIGNOTI