Sono sette le proposte avanzate dai parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra, Soave Alemanno e Grazia D’Angelo, in rappresentanza di tutto il gruppo M5S Camera e Senato,  per “riformare” e rafforzare l’impianto delle Zone Economiche Speciali. I tre parlamentari ieri mattina in occasione di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati hanno illustrato le proposte frutto di un lavoro “trasversale” tra commissioni e Camere, oltre che con enti regionali, locali e stakeholder, che verranno sottoposte all’azione di governo. Il primo punto riguarda la costituzione tempestiva dei comitati di indirizzo (a oggi mancanti o incompleti), con la nomina dei Commissari straordinari da parte del Governo. Altro punto riguarda la richiesta di integrare la composizione del Comitato di indirizzo con un rappresentante del Mite (ministero della transizione ecologica). Il terzo, invece, prevede la partecipazione di tutti i presidenti dell’autorità di sistema portuale al Comitato di indirizzo, come nel caso di Augusta. “L’obiettivo – spiega Filippo Scerra – è quello di favorire l’intermodalità e la transizione energetica. Ormai è chiaro il processo verso la decarbonizzazione con una netta inversione verso le rinnovabili. E proprio per questo vorremmo inserire all’interno delle zone economiche speciali anche la possibilità per le imprese di accedere al credito d’imposta per chi vorrà investire nella produzione di idrogeno da energie rinnovabili.”       E proprio sul potenziamento del credito d’imposta per incentivare gli investimenti nelle Zes verte il quarto punto proposto proprio da Scerra. Si tratta della possibilità per le imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella Zes, di poter cedere il credito d’imposta ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziaria, così come avviene sul bonus edilizio con il 110%. “Con questa proposta si possono moltiplicare gli investimenti nelle Zone economiche speciali – prosegue Scerra -, perchè si consentirebbe alle imprese di avere maggiore liquidità per poterli portare avanti. Per le piccole e medie imprese in particolare, con capienza fiscale limitata, la possibilità di cedere il credito d’imposta, dimezzerebbe in pratica il costo dell’investimento iniziale e in questo momento in cui è la liquidità quella che manca, sarebbe una spinta importante. Quello che come M5S vogliamo rappresentare al Governo è che i benefici delle Zes non devono essere una somma di incentivi in  aree attrattive ma chiuse e slegate dai loro territori di riferimento, ma devono creare un sistema favorevole allo sviluppo industriale di tutto Mezzogiorno.”       Il primo obiettivo è quello di dare un’efficace spinta anticiclica ai territori meridionali, stimolando la crescita. Il secondo è quello di attrarre, insieme con gli investimenti, anche e soprattutto competenze e best practices a cui potrà poi attingere il tessuto imprenditoriale circostante. Il terzo obiettivo delle Zes è spingere il Mezzogiorno a diventare uno dei grandi Hub logistici del Mediterraneo, in modo da  aprire l’Italia agli scambi con le economie emergenti del Medio Oriente e del Nord Africa.       Anche per questo i parlamentari nazionali del M5S facendo seguito al piano Sud 2030, chiedono (punto 6) attraverso il programma di rafforzamento delle amministrazioni del Sud, che per le figure commissariali sia prevista la dotazione di uno staff altamente qualificato composto da 5 figure professionali, come previsto dalla selezione con il bando di reclutamento che prevede l’assunzione di 2.800 unità nelle regioni del Mezzogiorno. “Ma ci impegneremo – spiega Scerra- per  riuscire a superare questo numero, perchè un personale sempre più qualificato vuol dire di riflesso un migliore servizio erogato, per imprese e collettività”.       Infine l’ultima richiesta avanzata al Governo è quella di poter offrire all’interno delle zone economiche speciali assistenza gratuita nella gestione di tutte le formalità connesse all’investimento. “Con quest’ultimo punto – conclude Scerra – nonostante le Zes prevedano già un’importante sburocratizzazione, crediamo di poter rendere tali aree maggiormente attrattive per vecchi e nuovi investitori, soprattutto stranieri, che non conoscono al meglio la nostra legislazione. Con queste proposte del M5S che mirano a potenziare le ZES possiamo realizzare l’obiettivo di  attrarre attività nell’ambito dei network globali della produzione, permettendo al nostro mezzogiorno di partecipare attivamente al processo di generazione del valore lungo le catene globali e al “salto” in settori nuovi. Quelli che caratterizzeranno lo sviluppo nel futuro.”

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