“Turismo a Siracusa, andamento positivo nel primo semestre con +30.438 pernottamenti (+7,6%) sul 2023; di cui +2.704 di italiani e un nutrito +27.735 di stranieri +12,8% sul 2023”. Sono i dati rilevati dal presidente di Noi albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano, il quale precisa: “Per luglio si vocifera già di un calo di viaggiatori ma in questo campo non si può andare a caso; bisogna attendere i dati a consuntivo che si potranno avere solo i primi giorni di agosto, quando si potranno anche analizzare le cause di questa eventuale riduzione di presenze turistiche, per molti imputabili all’assenza di grandi concerti al Teatro Greco di Siracusa”. Rosano aggiunge: “Di contro bisogna registrare che, nel corso del semestre di quest’anno, hanno acquistato biglietti al Museo Paolo Orsi un totale 25.270 persone a fronte di 25.860 del 2023, quindi un calo di biglietti venduti di 590, mentre il Parco Archeologico ha sbigliettato 353.318 visitatori contro i 352.874, rispetto sempre allo stesso periodo, registrando quindi una lieve crescita di appena un +0,13%. Dopo la lettura di tale allarmante conta, all’interno del Centro Studi di Noi Albergatori ci siamo preoccupati e abbiamo velocizzato l’elaborazione dei dati sull’affluenza di turisti, italiani e stranieri, in soggiorno nella nostra città. Rasserenati dal confronto effettuato tramite l’Osservatorio Regionale Turismo e Istat, abbiamo riscontrato che Siracusa, all’opposto, ha beneficiato di un andamento di flussi turistici positivi. E allora viene spontaneo domandarsi: perché Parco e Museo arrancano e registrano tale irrilevante affluenza?” “Ma c’è un altro tassello che non si può ignorare – continua il presidente di Noi Albergatori Siracusa -i due contenitori archeologici sono visitati, pure, da escursionisti in transito, spesso formati da gruppi turistici, scolaresche numericamente assai superiori dei turisti soggiornanti a Siracusa. Quindi il florilegio avrebbe dovuto totalizzare altri e più consistenti risultati. A questo punto ci siamo chiesti il perché dell’avvenuta riduzione di biglietti venduti. Lo studio l’abbiamo eseguito sommessamente, perché non sarebbe educato entrare in casa d’altri. Oltretutto, dietro il sipario del Teatro Greco, nei conciliaboli se ne parla, e ognuno esprime giudizi, valutazioni e considerazioni. Tra le altre cose, c’è da dire che tutti gli altri contenitori archeologici sparsi in Sicilia hanno beneficiato di una maggiore affluenza di visitatori rispetto allo scorso anno: citiamo soltanto Taormina +14%, Selinunte +11%, Segesta +4,68. Ora: siccome il fenomeno del calo dei visitatori del Parco e Teatro Greco è rilevante, sarebbe opportuno parlarne, a bassa voce e con serena razionalità, al fine di evitare che i due pilastri di attrazione turistico-culturale perdano competitività. Con chi parlarne? Soltanto con chi è al comando delle due strutture. Se lo vorrà, il direttore, attraverso un incontro-raffronto, in uno spirito di collaborazione – conclude Rosano -potrà fornire elementi utili per capire. In quella occasione Noi albergatori metterà a disposizione studi e analisi dei flussi turistici del territorio e altro. Mentre il direttore potrà illustrarci meglio, affinché si informino turisti in soggiorno sull’iniziativa di lasciare alla libera fruizione dei visitatori il Parco e il Museo Paolo Orsi nelle ore serali. Il Museo e il Parco Archeologico non possono essere considerati un’isola al di fuori del contesto turistico-culturale siracusano, perché contribuiscono a formare, assieme alla ricettività alberghiera, una parte rilevante dell’offerta turistica e quindi fonte di reddito e crescita economica per la collettività siracusana. Per questa ragione l’interlocuzione si rende necessaria e urgente”. Navigazione articoli Beni culturali in Sicilia: boom di visitatori e incassi record nei primi 6 mesi di quest’anno Siracusa, l‘assessore Granata annuncia nuova fase sul Distretto turistico del SudEst